Una storia reale

(S)venturati all'avVENTURA...


Finisco adesso una conversazione telefonica con una mia amica che prima di staccare mi annuncia: "Per perdere questi chili di troppo che ho addosso, farò anche io la dieta dell'isola". Sintetizzo il mio stupore in una parola: "Cheeeeeee??????".  Non mi ero accorta, infatti, che avesse chili di troppo. Piuttosto mi ero accorta che non sopporta il riso. Dettaglio superabile, a quanto pare. Ormai, dopo appena una puntata e qualche dietro le quinte, è in piena “febbre da isola”.Potere della tv. Che riesce a convincere vip ed aspiranti tali a spogliarsi dei lussi per abbracciare la filosofia del "facciamoci del male". Una lotta per la sopravvivenza a base di cocco, pesce, riso e... fame. La mia amica toglierà il cocco (troppo calorico) e mangerà per tutta la durata del reality della Ventura riso e pesce. Risultati facili e garantiti, visto che il dimagrimento da naufraghi è da 4 stagioni tv  a prova di audience.  Eppure con la stessa facilità finiscono sotto accusa le diete fai da te. Tanto da dedicarci, a cadenza periodica, una puntata di "Porta a Porta". Di solito ad inizio estate, quando fa notizia la “prova bikini”. E fanno altrettanto notizia i nutrizionisti che invitano alla “prudenza”.  Mi chiedo solo dove vanno a finire i nutrizionisti quando un gruppo di (s)VENTURATI all’avVENTURA accetta di morire di fame (fino a perdere il senno,  mostrando la parte peggiore di sè) in diretta tv.
C’è chi parte avvantaggiato con qualche riserva di ciccia in più addosso. Ma quale salvataggio per un fisico asciutto come quello della Salvalaggio? La nomination? Giammai: non si dica che proprio la magrezza (inseguita, desiderata e spesso esibita in nome del successo) impedisca ad una ragazza di buona volontà di meritare fino in fondo la claque dei famosi. Come farebbe, altrimenti, un reality ad assomigliare alla realtà?