una vita fa

tic toc tic toc


niente corso di ballo, niente piscina, niente messa. La settimana è tutta uguale, il tempo si è dilatato. Non so che giorno sia...quasi mai.Siamo tornati indietro nei secoli, siamo gli untori, siamo gli appestati. Ci unisce un filo invisibile, con tante domande senza risposta, con tanto silenzio, e un sottile senso di angoscia. Non per la malattia ma per tutto quel terrorismo che le hanno costruito attorno. Anche non volendo entrare in quel clima, quel clima ci ha inglobato.Ma non mi pesa questo tempo uguale, anzi... mi fa apprezzare quello che di solito mi sfugge, ogni secondo è importante; perchè abbiamo imparato che un secondo prima eravamo dei bei galletti con il made in Italy da esibire come un trofeo, e un secondo dopo eravamo additati come il paese da tenere lontano, increduli e piegati sulle ginocchia.Del resto. possiamo dire che a parti invertite non ci saremmo comportati come gli altri paesi? Anche se io quando vedevo quel che succedeva in Cina ho avuto compassione per loro e andavo nei negozi cinesi per dire:  io sono quiAspettiamo ancora una settimana, abbiamo fretta di dimenticare e dimenticheremo in men che non si dica. Ma una cosa non la dimenticheremo...abbiamo imparato che gli altri siamo noi.  E speriamo che lo imparino tutti