una vita fa

AD10S


Lo chiamavano il dio del palloneMetteva l'amore, metteva l'amoreLa chiamavano il dio del palloneMetteva l'amore sopra ogni cosaAppena scese allo stadio  S.PaoloNella azzurrissima città di Napoli Tutti si accorsero con uno sguardoChe si trattava di un rivoluzionarioC'è chi il calcio lo gioca per noiaChi se lo sceglie per professioneil dio del pallone né l'uno né l'altroLui lo faceva per passioneMa il successo spesso conduceA soddisfare le proprie voglieSenza indagare se il giornalismoHa il senso del privato oppure lo coglieEd arrivarono quattro gendarmiCon i pennacchi, con i pennacchiEd arrivarono quattro gendarmiCon i pennacchi e con le armiSpesso gli sbirri e i carabinieriAl proprio dovere vengono menoMa non quando sono in alta uniformeE l'accompagnarono al primo trenoAl funerale c'erano tuttiDal commissario al sacrestanoAl funerale c'erano tuttiCon gli occhi rossi e il cappello in manoA salutare chi per un pocoSenza pretese, senza preteseA salutare chi per un pocoPortò l'amore nel paeseC'era un cartello azzurroCon una scritta biancaDiceva "adios dio del palloneCon te se ne parte la nostra primavera"E con la Vergine in prima filail dio del pallone poco lontanoSi porta a spasso per il paeseL'amore sacro e l'amor profano