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Oggi dimissioni del presidente Riccardi. I soci accetteranno?


MANFREDONIA - Oggi il presidente del Manfredonia Angelo Riccardi rassegnerà formalmente le proprie dimissioni all’assemblea dei soci, e dall’esito della riunione fissata per questa sera dipenderà il futuro del Manfredonia. Come dire, siamo all’epilogo di una stagione conclusa bene con la salvezza anticipata ma che - considerato quanto visto per tutto l’arco del campionato - avrebbe potuto anche dare la gioia, la soddisfazione dei play off. E’ chiaro che con il senno di poi tutto sembra facile e discutibile, ma è altrettanto chiaro che di errori - come del resto ha recentemente ammesso anche lo stesso presidente del club biancoceleste - ne sono stati commessi. Non è il caso di scendere nei particolari - perchè sono sempre stati sotto gli occhi di tutti - ma i riferimenti a certe scelte tecniche in tema di campagna acquisti, in estate prima, e poi a gennaio, sono evidenti. Prendiamo in esame qualche cifra, per esempio. In 34 giornate il Manfredonia ha segnato 36 reti subendone 38, niente male per una matricola che chiude un parziale bilancio con un meno 2 nel calcolo dare-avere. Scendendo nei particolari, emerge invece una verità, e cioè che 15 reti sono state firmate da tre giocatori (7 Piccioni, 5 Barusso, 6 Vadacca), ovvero da due centrocampisti ed una seconda punta. Le restanti 21, portano le firme di un più vasto numero di elementi che comunque, nell’arco di una stagione, ci può pure stare. E allora, potrebbe obiettare qualcuno, cosa ci sarebbe di strano? Semplice. Nella speciale classifica dei marcatori non figura alcun giocatore del Manfredonia con un congruo numero di reti personali. Eccola, la differenza: la mancanza di un vero attaccante. Ecco, cosa sarebbe potuto accadere se, quella che fu la prima scelta della scorsa estate, Felice Evacuo del Sassari Torres, con i suoi 14 gol avesse scelto Manfredonia anzichè accasarsi alla corte di Cuccureddu? Facile la risposta. Il Manfredonia avrebbe centrato i play off. Ore di attesa, si diceva, ma anche di riflessione.Michelangelo Guerra