Unimatrice Zero

L'Amico


La scorsa settimana  ho rivisto un mio carissimo amico con il quale nel 2002 per 5 mesi ho condiviso l'appartamento dove abitavo. Ricordo che in quel periodo molti insinuavano che fra noi ci fosse qualcosa in più di una semplice amicizia ma tutti, ovviamente, si stavano sbagliando.Ora, immaginate voi una povera donna che la mattina mentre fa colazione si vede arrivare un essere in mutante e canottiera che le dà il buongiorno grattandosi vistosamente dappertutto e che, non pago di non essere riuscito a scandalizzarla sufficientemente,  comincia a mimare ciò che ha fatto la sera prima mentre era in dolce compagnia...Io mi difendevo come potevo, fra una risata e l'altra lo ignoravo, ogni tanto si beccava di cretino!, e avevo messo in cucina la lavagna delle penitenze: una croce per ogni volta che trovavo la seggetta del water alzata, una croce per ogni piatto sporco lasciato nell'acquaio, croci per il cellulare che squillava in piena notte....Ogni dieci croci lui doveva riscattarsi facendo qualcosa per la casa: pulire, sistemare il giardino etc. Certo è che non mosse mai un dito. Io non prendevo sul serio le sue pantomime e lui non prendeva sul serio le mie penitenzeSiccome poi dopo cinque mesi fu da me amichevolmente  sfrattato, mercoledì sera, di fronte agli amici comuni,  si è nuovamente lanciato nel suo show personale in cui, traendo spunto da episodi di vita vissuta insieme,  per vendetta mi imita e cerca di farmi passare per una specie di cerbero.S'è riso tutti quanti, noi due più degli altri. E' buffo perché a lui, sotto sotto l'allontanamento coattivo non è mai andato giù del tutto,  ma io avevo davvero fatto il pieno...avercelo in casa significava dover sopportare tutti gli aspetti negativi della convivenza con un uomo senza bilanciarli con quelli "positivi" cosa che, ribadisco, non interessava a nessuno dei due.Eh si, avremmo dovuto nascer fratelli, ma un po' lo siamo anche così.