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Charlie Sgranocchia


Sottotitolo: raccontando la buonanotte alla piccola FrancescaE’ sempre stato un tipetto dal quale prendere le dovute distanze…Fino a qualche tempo fa alloggiava nel cassetto della mia scrivania,avvolto da una carta colorata in nervosa attesa di vedere il mondo.Il suo passato?Charlie nasce concettualmente il 17 giugno di 3 anni fa nella testa di un giovane pugliese…un certo Pasquale di Puglia.Dal concetto puro, passò alla definizione delle caratteristiche fisiche del “piccolo delinquente” (così come affettuosamente lo descriveva “il papà”) utilizzando diversi materiali : dalla carta imbevuta di colla con scheletro in filo di ferro poté ottimizzare la postura dell'anfibio, nella più consona posizione a “culo rasante terra” (come del resto, ogni frequentatore di stagni, assume spontaneamente).Soddisfatto del risultato, procedette col dargli la vita…Un capannone tra i più moderni, ebbe l’arduo compito di forgiare corpo e carattere del piccolo verde che fino alla fine, desisteva dal farsi cucire ed incollare dove solo mamma sua poteva mettere “mani”.Venne sù un bel giovinotto: sguardo incazzato,spirito ribelle e brillante quanto bastava (forse anche troppo con il gentil sesso…)Cominciò a dare i primi segni di squilibrio in fase di vendita…la sua esposizione in vetrina lo metteva fortemente a disagio : “osservato continuamente da quei piccoli ominidi dalle mani a bon-bon” (così si giustificava col titolare del negozio).Per caso lo acquistai senza un preciso motivo : continuava a sbattere il muso verde sul vetro con tanta insistenza, quasi a volersi autolesionare per sfuggire dalla condizione di recluso a normativa CE .Da subito si rivelò ansioso ed irritato, forse a causa del sacchetto dentro il quale lo portavo in giro per la città….”fammi vedere,fammi vedere…..!” continuava ad urlarmi dal fondo della busta,tra la scatola di bic ed il barattolo di maionese. Mi decisi ad accontentarlo infilandolo nella tasca posteriore del pantalone dalla quale, con aria snob e gli arti curiosamente avvinghiati sul bordo,osservava il mondo che mi lasciavo dietro.Non ci mettemmo molto a fare amicizia…tant’è che, dopo alcune animate discussioni, si fissò col dipingere il termosifone di verde (peraltro nettamente in contrasto con l’azzurro predominante della mia camera) riuscendo però a colorare solo la manopola per la regolazione (“ma sono già soddisfatto”, ripeteva tra sé e sé ).Il passatempo preferito di Charlie sono sempre stati i pennarelli Carioca…un po’ perché voleva seguirmi nel mio percorso artistico e un po’ perché si sentiva dotato (ma detto tra noi : “non è mai andato oltre i disegni di cerchi al posto di teste”). Ho anche cercato di insegnargli le basi del colore, ma chissà perché, continua ad usare sempre il pennarello verde !Quando un bel giorno….Continuerà…