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Le emozioni sono

Post n°2213 pubblicato il 31 Maggio 2017 da namy0000
 

Le emozioni sono delle modificazioni neurofisiologico-chimiche, che si accompagnano a cambiamenti comportamentali e a un’espressione soggettiva dell’emozione stessa. Esse hanno una funzione adattiva, in quanto consentono all’individuo di sintonizzarsi con l’ambiente circostante e fornire una risposta coerente con la stimolazione ricevuta. Le emozioni, va precisato, non sono solamente delle reazioni a un input esterno, bensì possono essere esse stesse stimolo scatenante. Sono state a lungo studiate, al fine di comprenderne i caratteri sostanziali, giungendo a una classificazione condivisa da diversi autori:

 

  1. Emozioni fondamentali (gioia, tristezza, rabbia, paura), caratterizzate dall’attivazione di uno specifico e distinto substrato neuronale e di una precisa configurazione dell’espressione del viso.
  2. Emozioni complesse (ad es. vergogna, senso di colpa, orgoglio, invidia), influenzate da norme interne al soggetto ed esterne (culturali), che si fondano su un giudizio di base positivo/negativo. In merito a questa categoria, i punti di vista degli autori non sono del tutto concordi, poiché alcuni ritengono esse siano una derivazione delle emozioni fondamentali, mentre altri le reputano il risultato della loro combinazione.
  3. Le emozioni comprendono due aspetti fondamentali: l’espressione e il riconoscimento. Tra i 4 e i 7 mesi i bambini riconoscono i cambiamenti espressivi del volto, e già intorno all’anno di vita riescono a rispondere in maniera specifica alle diverse emozioni altrui (social referencing)... Queste conquiste emotivo-affettive fanno sì che i bimbi innanzitutto comprendono di avere a che fare con le emozioni e, inoltre, imparino a gestirle. Successivamente, indicativamente dopo i 6 anni, accedono a un livello cognitivamente più complesso: iniziano a cogliere la differenza fra ciò che provano e ciò che è opportuno manifestare, compiendo quindi un’analisi del contesto esterno e delle norme sociali, oltre che dei propri vissuti interni. Intorno agli 8 anni spesso è possibile considerare le abilità affettivo-emotive simili a quelle di un adulto. In sintesi, il raggiungimento di un adeguato livello di sviluppo emotivo-affettivo permette al bambino non solo di gestire le proprie emozioni, ma anche di comprendere lo stato d’animo altrui (le cosiddette teorie della mente), con ripercussioni positive a livello psico-relazionale.
  4. Come favorire le competenze emotive? C’è una connessione fra lo sviluppo emotivo-affettivo e la relazione fra bambino e mamma (ovvero colui/colei che funge da principale agente di cura per il piccolo). All’interno di questo rapporto privilegiato è opportuno dare spazio alle emozioni, attraverso il gioco, il racconto di storie, la visione di film o cartoni animati in cui i protagonisti si emozionano. Parlare delle emozioni con i nostri bambini, ovviamente con un linguaggio concreto ed adeguato alla loro età, fa sì che essi vengano gradualmente avvicinati a questa tematica e siano così accompagnati nella sua scoperta da un adulto che funge da mediatore e da chiave d’accesso a un livello che piano piano il bambino imparerà a gestire autonomamente. L’adulto dovrà essere egli stesso in primis esempio di persona capace di emozionarsi, senza vergognarsene né esserne sopraffatto, poiché gran parte degli apprendimenti in età evolutiva passa attraverso l’imitazione di ciò che viene visto compiere dalla persona che lo cura. Un adulto empatico, che sappia sintonizzarsi funzionalmente con i vissuti del bambino: da un lato tranquillizzare il piccolo rispetto a ciò che sta provando, riducendo il vissuto di angoscia e di confusione che può essere esperito vivendo qualcosa di sconosciuto o difficilmente gestibile; dall’altro suggerire strategie per affrontare l’ansia o il disorientamento che lo accompagnano. In questo caso l’adulto dovrà essere emotivamente competente, ovvero capace di comprendere sé stesso, le proprie emozioni e stabilire con esse dei rapporti positivi che conducano a un’efficace autoregolazione. (Cherubina Riva, dott.ssa in psicologia età evolutiva, da Riconoscere e gestire le emozioni nei nostri bambini, Famiglia in dialogo, Genn.-Febbr. 2015). 

 
 
 
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