Un mondo nuovo

Integrazione non significa


….. “Integrazione non significa omologazione, non significa aspirare a far raggiungere a tutti gli stessi obiettivi. Secondo me significa imparare a rispettare l’altro per come è, con le sue capacità e incapacità, con i suoi punti di forza e le sue debolezze e fare sì che possa avere uno spazio adeguato a sé, in cui potersi esprimere.In una società in cui ci è chiesto di essere efficienti, produttivi, veloci, il traguardo non è far sì che tutti possano aderire a queste aspettative, ma rispettare le esigenze di chi è in difficoltà, riconoscere l’importanza di ognuno. Non è facile, io mi scontro ogni giorno con la tentazione di desiderare un figlio sano, un figlio che mi dia meno problemi, che non mi faccia sentire sempre inadeguata, che non mi faccia fare tutta questa fatica, che non mi rubi tutte queste ore di sonno…Eppure, se io domani fossi dio e potessi cambiare la mia storia, non la cambierei. Perché un figlio handicappato è un dono prezioso. Mi fa scontrare ogni giorno con la mia incapacità di amare, con il mio egoismo; mi fa sentire debole, mentre prima mi credevo forte, mi costringe ogni giorno ad alzare gli occhi a Dio per chiedere aiuto, mi tiene attaccata alla preghiera perché vedo che da sola non ce la posso fare. Mi fa scoprire qual è il vero senso della vita, dove sta la vera felicità, non in una vita tranquilla e senza problemi, ma nel fidarsi di Dio, nel credere profondamente che Dio ha un progetto per me, per mio figlio, per la nostra famiglia, che tutto ha un senso e che siamo chiamati alla felicità, non al dolore. Mi fa scoprire che Dio è padre, e anche se io sono incapace di essere un buon genitore per mio figlio, lui che l’ha creato ne ha cura, lo ama e gli darà una vita piena. Mi dà la tranquillità di pensare che oltre alle terapie con cui cerco di aiutarlo, quello di cui davvero ha bisogno è il mio amore, e a me non viene chiesto altro se non accogliere l’amore di Dio per poterlo donare a chi mi sta vicino. Una volta mia madre mi ha detto che un figlio autistico ti insegna l’amore di Dio, un amore che non pretende risposta. È faticosissimo, ma è essenziale per la mia vita. Elisa” (FC n. 6 del 5 febbr. 2017).