Un mondo nuovo

Essere così sereno


“Giuseppe Taliercio, direttore dello stabilimento petrolchimico della Montedison, viene rapito il 20 maggio 1981 dalle “Brigate rosse”, - dei brigatisti, travestiti da finanzieri, si introdussero nell’abitazione - e ucciso dopo 47 giorni di prigionia. Il corpo sarà ritrovato crivellato da 17 colpi di pistola esplosi da Antonio Savasta. ‹‹Anche il lavoro, per lui che era credente, era una missione. E solo dopo la sua morte – spiega il figlio Cesare Taliercio – venimmo a sapere che, nonostante tutti i suoi gravosi impegni, trovava il tempo di dedicarsi alle famiglie bisognose della città, attraverso il volontariato nella San Vincenzo››. La madre Gabriella, cresciuta con Giuseppe nell’Azione cattolica, a proposito della “difficile misericordia ebbe a dire: ‹‹Quando qualcuno si meraviglia per il perdono che abbiamo concesso ai suoi assassini, io e i miei figli rispondiamo in modo semplice: la strada del perdono, dell’amore e della bontà è l’unica che Giuseppe ci ha insegnato. La pace è un grandissimo dono, e ringraziamo il Signore che ce la offre, e chiediamo a tutti di pregare per questi brigatisti che anche per loro finisca questa tragedia, e che l’uomo torni ad amare e a non odiare più››. Savasta, il suo assassino, nel 1985, all’inizio del processo disse dell’ingegnere: durante la prigionia ‹‹Tentava di spiegarci il senso della vita e io non capivo da dove prendesse la forza per essere così sereno››” (FC n. 3 del 15 genn. 2017).