Un mondo nuovo

Quando i giovani fanno


“Quando i giovani fanno cose intelligenti, sono il primo a partecipare. Ma quando gli stessi giovani fanno stupidate enormi, bisogna avere il coraggio di non esibirci come falsi giovanilisti, ma fermarsi e farli riflettere. Perché molte volte noi adulti siamo più cretini dei nostri figli. L’ultimo gioco al massacro arriva dall’Australia. In rete, in italiano, si chiama “Birra alla goccia”. Consiste nel bere alcol tutto d’un fiato, dopo essere stati sfidati dagli amici su Facebook. Il prescelto viene nominato in un video e costretto a raccogliere la sfida. La penitenza per il rifiuto: offrire da bere per una sera intera a chi ha coinvolto gli amici nel gioco. Già sono arrivati i morti. Un ragazzo di Agrigento, sedicenne, è finito in coma etilico. Perché i nostri giovani cadano stupidamente in esperienze così pericolose è il mio cruccio. Tra l’altro, in questi nuovi trabocchetti non inciampano i borderline, gli scapestrati, i depressi, ma giovani pieni di vita, di intelligenza. Il fenomeno dilaga: su Youtube conta già 16.500 video. E l’età sconvolge ancora di più: lo sfidato più giovane aveva 10 anni! Per fortuna esistono i bravi ragazzi, dei quali non si parla mai. Un universitario di Torino si è rifiutato. Ha bevuto un’aranciata e si è messo a cantare una canzone di Nek, giocando sul titolo originale della macabra invenzione “Neknominate” (con riferimento al collo della bottiglia, in inglese). Rifiutare significherebbe mostrarsi deboli, sarebbe un attacco al narcisismo. E ciò non è contemplato né nella nostra epoca né tantomeno nella natura dei social network. Rovesciamo l’equazione: solo chi dice no è forte. Tanti altri hanno seguito l’idea dello studente torinese, dal Nek vero a Biagio Antonacci, al Trio Medusa. Hanno chiesto anche a me e sarò felice di accodarmi. Offriamo azioni intelligenti e puntuali contro sbornie bestiali e selvagge” (don Antonio Mazzi, marzo 2014).