“IL GIUDIZIO DEL PROSSIMO È OGGI SEMPRE PIÙ FACILE E UCCIDE IL CUORE. Mai come negli ultimi anni la televisione ha plasmato personalità così giudicanti e velenosamente capaci di ferire con la parola. Giacomo, l’apostolo, nella sua lettera, paragona la lingua al timone di una barca, che va controllato per non farla sfracellare. Il giudizio è capace di uccidere il cuore per sempre ed è capace di spaccare le comunità e le famiglie. Nei giornali e in tv il gossip entra a gamba tesa nell’intimità. il giudizio impera e diviene non solo un modus vivendi ma anche una centrale attività della giornata che plasma l’essere. Giudicare è gratificante perché ci fa sentire al di sopra di chi è in questione. Ma dietro l’aggressività c’è insicurezza, dietro la rabia c’è ferita, dietro il veleno c’è mancanza d’amore. La verità va detta eccome, altrimenti non è amore, perché il fratello non corretto continuerà a sbagliare. Ma va detta con carità e al diretto interessato… Spesso il giudizio è un’abitudine sbagliata acquisita, e solo con esercizi concreti si può cambiare in un nuovo stile di vita. Finché il giudizio resterà in vita tra di noi è come ascoltare un disco di musica rigato: arrivando ai soliti punti di rottura, la musica si spegnerà. ‹‹Dio (Amore) è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia››, dice don Tonino Bello” (Davide Banzato, FC n. 48 del 26 nov. 2017).
Giudizio del prossimo
“IL GIUDIZIO DEL PROSSIMO È OGGI SEMPRE PIÙ FACILE E UCCIDE IL CUORE. Mai come negli ultimi anni la televisione ha plasmato personalità così giudicanti e velenosamente capaci di ferire con la parola. Giacomo, l’apostolo, nella sua lettera, paragona la lingua al timone di una barca, che va controllato per non farla sfracellare. Il giudizio è capace di uccidere il cuore per sempre ed è capace di spaccare le comunità e le famiglie. Nei giornali e in tv il gossip entra a gamba tesa nell’intimità. il giudizio impera e diviene non solo un modus vivendi ma anche una centrale attività della giornata che plasma l’essere. Giudicare è gratificante perché ci fa sentire al di sopra di chi è in questione. Ma dietro l’aggressività c’è insicurezza, dietro la rabia c’è ferita, dietro il veleno c’è mancanza d’amore. La verità va detta eccome, altrimenti non è amore, perché il fratello non corretto continuerà a sbagliare. Ma va detta con carità e al diretto interessato… Spesso il giudizio è un’abitudine sbagliata acquisita, e solo con esercizi concreti si può cambiare in un nuovo stile di vita. Finché il giudizio resterà in vita tra di noi è come ascoltare un disco di musica rigato: arrivando ai soliti punti di rottura, la musica si spegnerà. ‹‹Dio (Amore) è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia››, dice don Tonino Bello” (Davide Banzato, FC n. 48 del 26 nov. 2017).