Un mondo nuovo

Una delle prime


“Una delle prime inchieste sulla società di consulenza Cambridge Analytica è uscita alla fine del 2016 su Das Magazin in Svizzera e in Italia su Internazionale. Cambridge Analytica avrebbe usato in modo scorretto una grande quantità di dati prendendoli da Facebook. La società di Mark Zuckerberger sapeva e non ha fatto nulla per impedirlo. “Con l’arrivo del web il processo di diffusione della disinformazione accelera fino a diventare istantaneo e pervasivo. I destinatari potenziali della disinformazione si moltiplicano esponenzialmente, fino a coincidere con l’universo delle persone in rete (e, se si tratta di immagini, cade anche la barriera linguistica… Qualsiasi signor Nessuno, senza alcuna speciale abilità e senza dover essere un tiranno o un capo totalitario, può produrre efficace disinformazione, a costo zero. La soglia per catturare l’attenzione in rete si riduce: parliamo di 8 secondi. In modo simmetrico, la velocità di fruizione cresce. Tutto ciò diminuisce sia l’impatto potenziale dell’informazione affidabile, che di solito è meno urlata, sia la nostra attitudine a valutare e approfondire”, dice Annamaria Testa…” (Internazionale n. 1249 del 30 marzo 2018).