Un mondo nuovo

E' l'ora che


“È ora che la finiamo di scrivere, allarmarci, discutere, fare inchieste e ricerche sia nel campo degli psicofarmaci che in quelli delle droghe. Pare sia la prima volta che ci accorgiamo che, con 10 euro, i nostri ragazzi acquistano eroina e sostanze varie. Io stesso ho quasi guidato una manifestazione settimane fa, dopo essere andato nel Parco di Rogoredo (Milano) e aver visto ragazzi in età da scuola media portarsi a casa con pochi soldi le porcherie più conosciute. Ma le parole non bastano, urge un’azione di lavoro paziente, di rete, preventivo e non soltanto successivo, come al solito, delegato alle forze dell’ordine o alle strutture e alle comunità. Dobbiamo metterci tutti insieme: scuola, famiglia, oratori, farmacie, associazioni sportive e, drammatizzando meno ed elaborando di più, inventare una strategia che sappia superare due enormi difficoltà. La prima è l’ideologia ancora troppo radicata e interessata; la seconda è l’assunzione di pari responsabilità da parte di tutte le forze presenti sul territorio; limitando vecchie metodologie, recuperi punitivi e restrittivi e valutando, invece, soprattutto azioni educative.Capisco che sto parlando alle nuvole perché l’esperienza mi dice che, arrivati a questi momenti definitivi, l’educazione è sparita e si sono moltiplicate le porte delle celle. Se vogliamo andare avanti così salviamo la nostra coscienza pelosa e lasciamo moribondi sul terreno coloro che dovrebbero essere aiutati e salvati.Una società che si accontenta solo di brontolare e di fare inchieste a me fa pena. A suo tempo sono riuscito a convincere Milano del fatto che il male del Parco Lambro si potesse debellare e ci siamo riusciti, nonostante l’incredulità di moltissimi e gli esempi negativi che venivano da altre nazioni. Però, allora, ci hanno creduto gli operai, i sindacati, qualche politico, il sindaco e noi di Exodus. Pochi protagonisti, ma veri e credibili. Oggi, invece, non riusciamo più a capire se si voglia affrontare o meno una nuova battaglia molto più delicata e molto più diffusa, in un campo e in un ambiente tragicamente cambiati.C’è un allarme in più: a quanto detto sopra dobbiamo aggiungere la presa di coscienza del fatto che il campo più minato e a rischio è quello dell’adolescenza. Come sappiamo, quel tempo della vita aggiunge un detonatore. Bisogna fare presto, prima che scatti l’emergenza da bollino rosso”. (Antonio Mazzi, FC n. 21 del 27 maggio 2018).