Un mondo nuovo

Le conseguenze dell'ignoranza


LE CONSEGUENZE DELL’IGNORANZA. “Non potrei dire più di due frasi sul perché gli aeroplani volano né saprei distinguere il concetto di massa da quello di peso o indicare la formula di un composto chimico diversa da H²O (l’acqua) e CO² (anidride carbonica). Non conosco l’analisi matematica, né sono in grado di dire esattamente cosa sia”, scrive Janan Ganesh, commentatore politico del Financial Times. “Ma anche se sono così ignorante nelle materie scientifiche, la società mi considera comunque una persona istruita e mi permette di fare un lavoro che a volte non è molto diverso dallo svago”.Nel 1959 lo scienziato scrittore britannico Charles Percy Snow, continua Ganesh, teorizzò l’esistenza di “due culture”, quella umanistica e quella scientifica, la prima refrattaria alla seconda in un modo che non era ricambiato. “Quando i suoi amici intellettuali ridevano del fatto che gli scienziati non sapevano molto di Shakespeare, Snow li invitava a recitare la seconda legge della termodinamica”. Alcuni eventi degli anni successivi – le missioni spaziali, la crisi energetica, l’avvento dei computer – avrebbero dovuto spingere le persone concentrate esclusivamente sulla cultura umanistica ad andare incontro alla scienza, dando vita a una specie di “terza” cultura. “Più o meno come hanno fatto Ian McEwan, che infila idee scientifiche nei suoi romanzi, o Steven Pinker, che ha cercato di stabilire una base scientifica per lo stile letterario”. Ma oggi, a quasi sessant’anni di distanza dall’intervento di Snow, “la quasi totale ignoranza del mondo naturale non è ancora considerata un ostacolo a una vita raffinata. Nel Regno Unito le personalità scientifiche hanno dovuto sempre convivere con una cultura che li costringe in secondo piano. Non siamo di fronte a un’ideologia antiscientifica o a un mondo ultrareligioso, ma a un’avversione estetica”.In una società come quella attuale, caratterizzata dall’avanzata del populismo, ci si lamenta dello scarso peso dei fatti. L’origine del malessere, conclude Ganesh, va ricercata “nell’allontanamento tra cultura umanistica e cultura scientifica. Una cultura che non penalizza l’ignoranza tende a essere vulnerabile e credulona” (Internazionale n 1259 del 8 giugno 2018).