Un mondo nuovo

Oggetto della perversione


“Tutti quei bambini oggetto della perversione pedofila, già abusati, meritano la nostra attenzione, la nostra difesa e un impegno indefesso. Spesso neanche una parola si spende per questi piccoli violati, ridotti in schiavitù e oggetto di godimento di coloro che pensano che sia stato solo un “incidente di percorso personale”, una semplice debolezza. ‹‹Lo spogliarono delle sue vesti››, lo resero nudo. Non lo rivestirono più, se non quando fu avvolto nel lenzuolo che Gesù abbandonò nel sepolcro per ricordarci che solo l’uomo nuovo, il Risorto, dà senso alla vita. Ricopre le nostre vergogne, supera il cattivo e perverso che è in noi. Ce lo aveva già ricordato: ‹‹Vestite gli ignudi›› e non come abbiamo fatto con lui, spogliandolo. Un’opera di misericordia corporale che ammonisce chi, con raffinata lucidità, cerca, detiene, diffonde, e in molti casi anche produce foto e video di corpi innocenti. Siamo chiamati a vestire gli ignudi, non a denudare i corpi degli innocenti. Che vergogna. Ancor più grande se compiuta, poi, da chi è cristiano, discepolo, da chi ha rinunciato a satana. E, se possibile, ancor di più per un prete, che dovrebbe essere l’immagine del Buon Pastore. C’è un fenomeno in atto, non più celabile: l’abuso non ha una connotazione di casta sociale o religiosa; l’abuso è perpetrato da uomini e donne che hanno perso e disorientato la loro umanità; disumani dell’umano. È un complesso fenomeno criminale, pervasivo e persuasivo che arriva perfino a cercare giustificazioni in teorie culturali, che ci impone di dire: basta! Che significa un richiamo all’ordine, un appello a operare di più, senza ipocrisia. Non possiamo più solo scusarci. Da tempo la sensibilità è cresciuta, le azioni contro la pedofilia sono più mirate e condivise. Tante leggi sono state fatte, ma manca ancora un coordinamento tra i professionisti della lotta all’abuso e chi, da volontario, opera per l’interesse delle vittime e per tentare di recuperare gli abusatori. È una lotta impari, sfiancante. Basti pensare gli abusi seriali sui neonati. Un fenomeno che è nelle mani di organizzazioni criminali senza scrupoli. Per questi piccoli ci viene difficile trovare rifugi sicuri e cure efficaci dopo che è stat perpetrata violenza sui loro corpi e i loro spiriti. Ma non possiamo tirarci indietro, come società e come Chiesa. Le testimonianze di chi è stato abusato (anche da sacerdoti), una volta accolti, accompagnati e amati, ci dicono che le ferite passano e diventano feritoie. Che niente è perduto” (Associazione Meter, FC n. 31 del 5 agosto 2018).