Un mondo nuovo

Se i non credenti


‹‹Se i non credenti vedranno la nostra carità per gli infermi, non avranno bisogno di altri argomenti per convertirsi››. Così diceva ai suoi frati san Camillo de Lellis, il santo protettore degli ammalati. Esistono tante diverse vocazioni. Alcune a vita attiva e altre più a vita contemplativa. Ma al di là di chi è chiamato a dedicare la sua vita all’offerta e alla preghiera, tutti come cristiani siamo chiamati alla santità nel quotidiano grazie al comandamento nuovo di Gesù: ‹‹Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri›› (Gv 13,34-35). Nuovo perché la qualità a cui siamo chiamati è la stessa intensità d’Amore vissuto da Gesù: una misura smisurata, fino a dare la vita! Un amore capace di far credere che il Cielo esiste e che Dio è Amore! Non si può dare ciò che non si ha. È necessario immergersi nell’Amore di Dio. Ecco perché la preghiera e la carità sono legate in modo inscindibile. L’esortazione apostolica del Papa Gaudete et exsultate ci ricorda: ‹‹Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione (…) Ci occorre uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione. (…) Non avere paura della santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario, perché arriverai a essere quello che il Padre ha pensato quando ti ha creato e sarai fedele al tuo stesso essere›› (Davide Banzato, FC n. 45 del 11 nov. 2018)