Un mondo nuovo

La battaglia delle calciatrici


LA BATTAGLIA DELLE CALCIATRICI AFGHANEÈ commovente l’immagine delle calciatrici afghane della squadra nazionale mentre inseguono il pallone, con i loro hijab mossi dal vento, le tuniche gialle e azzurre che fanno risaltare i volti determinati e severi nell’impegno agonistico. Un’immagine diventata simbolo della lunga e tormentata strada di liberazione delle donne afghane che, durante il governo dei talebani, furono usate come “armi da guerra”, con stupri e violenze…Abusi sessuali da parte dei dirigenti e allenatori nei confronti delle calciatrici della Nazionale che ha gettato una pesante ombra su quell’immagine, rivelando come i soprusi fossero sistematicamente praticati, con ricatti e punizioni per le ragazze che osavano parlare.Sono state le giocatrici che vivono all’estero, per prime, a denunciare alla Federazione afghana questa amara realtà. ‹‹Ma invece di essere puniti e rimossi, i responsabili sono stati promossi››, ha detto l’ex capitano della Nazionale, esiliata in Danimarca e minacciata di morte.Le atlete non si sono arrese, ne hanno parlato alla Fifa, mentre alcune raccontavano la loro triste storia alla Bbc. A questo punto la vicenda è esplosa ed è arrivata a Kabul, in Parlamento. Il presidente del Comitato olimpico afghano, Radimi, ha dovuto ammettere: ‹‹Gli abusi sessuali esistono non solo nel calcio, anche in altre federazioni sportive››.Sarà una battaglia dura e rischiosa quella intrapresa dalle calciatrici afghane, gli imputati sono persone potenti, legate al governo, assolte dalla prepotente cultura maschilista che permea tutta la società… (FC n. 50 del 16 dic. 2018).