Un mondo nuovo

E' ora di salvare l'Amazzonia


2019, Internazionale n. 1290 del 18 genn.Il mondo ha un problema con il Brasile, ma anche il Brasile ha un problema con il mondo. Si tratta della foresta amazzonica: il paese latinoamericano la vuole sfruttare, la comunità internazionale la vuole preservare. Entrambe le parti hanno ragioni valide. Il Brasile ha legittimi interessi nello sviluppo del suo territorio. Il presidente Jair Bolsonaro vuole abbattere la foresta per fare spazio ai terreni agricoli e vuole costruire miniere, dighe e strade per portare commercio e industria verso l’interno del Paese, anche se questo comporta la distruzione dell’ambiente. La comunità internazionale, invece, vuole proteggere la foresta. E non solo per riguardo al milione scarso di indigeni a cui la legge brasiliana assegna un settimo del territorio del Paese, e che ci vivono in modo assolutamente sostenibile. È in gioco il futuro della Terra: la foresta è decisiva per limitare il riscaldamento globale.Il dilemma è serio per entrambe le parti. Ma la comunità internazionale sa che non può permettersi di ignorare la foresta amazzonica come ha fatto con altre regioni. È nell’interesse di tutti, anche del Brasile. Perché anche il Paese latinoamericano ha interesse a evitare che la deforestazione provochi una catastrofe per il Pianeta. Per questo è allarmante che Bolsonaro voglia cancellare i limiti della deforestazione.Ci sono varie proposte su come il Brasile potrebbe gestire lo sviluppo senza toccare la foresta, e su come potrebbe essere ricompensato per questo. non c’è tempo da perdere se vogliamo evitare la catastrofe imminente, e il mondo non può permettersi di tirarla per le lunghe con discussioni inconcludenti. Bisogna agire subito. Dobbiamo fermare la distruzione della foresta amazzonica. Dobbiamo portare il Brasile dalla parte di quelli che vogliono difendere il clima.