Un mondo nuovo

Stragi del sabato sera


“Continuano senza sosta le stragi del sabato sera. Se le famiglie sono le seconde vittime di questo micidiale fenomeno, sono anche le ultime a mettersi in discussione e fare il mea culpa su ciò che per quelle giovani vittime potrebbero fare e non fanno.Si invoca quasi sempre la fatalità, le strade bagnate, l’asfalto sconnesso. So quanto sia difficile, nel dolore lacerante per la morte di un figlio, mettersi in discussione e ammettere i propri limiti. Negli incidenti del sabato sera c’è soprattutto la permissività dei genitori verso i figli, la loro incapacità a guidarli con autorevolezza, a seguirli con rigore.Non si possono demandare alla Polizia stradale e allo Stato le regole del buon senso e del vivere civile se poi si affidano a ragazzi di vent’anni bolidi da 200 all’ora. Non si può maledire la fatalità se si lasciano i figli allo sbando e alle lusinghe di notti e di albe alcolizzate.Nessuno riuscirà mai a spiegarmi il perché i giovani, per divertirsi, debbano affollare le discoteche nelle ore maledette da mezzanotte all’alba e non in orari meno pericolosi. E i genitori? Seguono passivi e senza alcuna reazione le volute di figli allevati senza regole e imposizioni. I figli oggi non si guidano, da essi ci si lascia trascinare nell’errato intento di poter dare loro ciò che, a suo tempo, ai genitori era stato negato. Ci si ritrova così ragazzi immotivati, flaccidi, senza voglia di studio e di lavoro, privi di quella personalità (altro che diritto al voto a sedici anni!) che solo la durezza della vita riesce a forgiare. In più nemici in casa. Perché se in verde età a mollezza educativa dei genitori fa comodo, in età matura, quando i nodi vengono al pettine, quegli stessi giovani diventano critici spietati e non perdonano ai genitori la loro scarsa lungimiranza e la loro incapacità ad averli educati con la mente piuttosto che con il cuore – Edgardo G.Non è così facile educare i figli. Ci sono tante altre realtà a cui i giovani fanno riferimento, come gli amici o quello che leggono e vedono su Internet e specialmente sui social network. È la stessa nostra società a essere sempre più permissiva, basata sul piacere immediato, sulla trasgressione, sullo “sballo”. I genitori spesso si sentono impotenti. È vero, tuttavia, che gli insegnamenti appresi in casa e, oltre ai divieti, soprattutto il buon esempio sono molto importanti. Lo scriveva anche il nostro don Mazzi, quando chiedeva di obbligare ‹‹i padri a dare il buon esempio, perché le strade sono strapiene di gente fuori di testa, che crede di essere sempre in pista o in competizione e non si capisce con chi›› (FC n. 43 del 27 ottobre 2019)