Un mondo nuovo

Vivere il presente


“Ci sono uomini e donne che non sanno più ridere, che non giocano, che non conoscono il senso della meraviglia e della sorpresa. Uomini e donne che vivono come zombi, il loro cuore ha smesso di battere. Perché? A causa dell’incapacità di celebrare la vita con gli altri…Quanta gente nel mondo è materialmente ricca, ma vive come schiava di una solitudine senza eguali! Penso alla solitudine che sperimentano tante persone, giovani e adulti, delle nostre società prospere, ma spesso così anonime.Madre Teresa, che lavorava tra i più poveri dei poveri, una volta disse una cosa che è profetica, una cosa preziosa: ‘La solitudine e la sensazione di non essere amati è la povertà più terribile’.Non è così importante concentrarsi e domandarsi perché vivo, ma per chi vivo. Imparate a farvi questa domanda: non per cosa vivo, ma per chi vivo, con chi condivido la mia vita?Le cose sono importanti, ma le persone sono indispensabili; senza di esse ci disumanizziamo, perdiamo il volto, perdiamo il nome e diventiamo un oggetto in più, forse il migliore di tutti, ma sempre un oggetto; e noi non siamo oggetti, siamo persone. Il libro del Siracide dice: ‹‹Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, ha trovato un tesoro›› (6,14). Ecco perché è sempre importante chiedersi: “Per chi sono io?”. Non solo vivere la vita, ma condividere la vita. condividere la vita…” (Francesco, Tokyo, 25 nov. 2019)