Un mondo nuovo

Preside-coraggio


2020, FC n. 22 del 31 maggio. Palermo, Antonella Di B., 50 anni, la preside-coraggio non molla. La dirigente della scuola Brancaccio, la borgata di don Puglisi, devastata a scopo intimidatorio. Scorre i disegni che gli allievi della scuola le hanno inviato. Sono trascorsi pochi giorni dal furto e dall’atto vandalico che il 7 maggio ha ferito in profondità questa scuola di Brancaccio. Nel tempo sospeso della pandemia, qualcuno ha disattivato la rete di videosorveglianza, rotto le finestre. Sono entrati e hanno messo tutto a soqquadro. Nelle classi dell’infanzia hanno tirato fuori dagli armadietti i giochi, i libri, i peluche e li hanno gettati a terra, distrutti, calpestati. Poi hanno afferrato un piede di porco e scardinato le porte blindate, staccando i telai dalle pareti: una porta, due, tre, quattro per portare via computer e videoproiettori. I teli per le proiezioni li hanno invece tagliati, in segno di sfregio. Infine, prima di andare via hanno defecato al centro delle stanze dove i bambini giocavano e i più grandi facevano lezione. Ma c’è anche chi ha affidato i propri sentimenti a lettere e messaggi… Fin da subito è apparso chiaro che non si è trattato di una bravata di ragazzini, ma di un’azione organizzata. Delle sette scuole del plesso, quella era la più problematica, devastata un giorno sì e l’altro pure. ‹‹Dai bagni mancavano tutte le porte. Le pareti erano scrostate e piene di scritte. Alcune persino bruciate››, ricorda la gente del quartiere. Poi era arrivata lei: ‹‹Ma davvero volete chiudere una scuola in un quartiere come Brancaccio?››. Oggi la Pertini ospita 500 alunni tra medie e infanzia. La dispersione scolastica è passata dal 27 al 3% e la scuola prepara anche tanti genitori senza licenzia media. ‹‹La solidarietà del quartiere, dei ragazzi, è stata fortissima››. ‹‹Preside, non si preoccupi, la nostra scuola tornerà più bella di prima››.