Un mondo nuovo

Corre per solidarietà


2020, FC n. 47 del 22 novembre. Quando aveva 9 anni, correre era l’unico svago. I suoi genitori lo portavano nei campi intorno a Peschiera, nel Veronese, e solo lì Fabrizio A. era davvero fuori pericolo. «Una forma violenta di epilessia dall’età dell’asilo mi impediva di vivere normalmente con anche 500 micro-attacchi giornalieri o un paio di tale portata da cadere a terra». Una malattia invalidante che si è risolta solo a 18 anni: «Quando è morta mia nonna. Da allora non ho più avuto nulla, prendo solo un farmaco salvavita». Oggi Fabrizio ha 60 anni, e da quando ne ha 26 ha deciso di unire lo sport alla solidarietà. «Per riscattare quello che avevo vissuto – emarginato da prof e compagni – e per quelli che non possono avere quello che ho io adesso». Da allora «ho corso per una donna cardiopatica di Peschiera la “Roma-Verona”, in staffetta con alter 8 persone, raccogliendo 21 milioni di lire; poi ho percorso l’Asiago-Verona: lì lo sponsor mi diede un milione con cui acquistai una carrozzina per un disabile che non se la poteva permettere». Per la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) ha iniziato a correre 5 anni fa «con la Peschiera-Roma, poi la Verona-Parigi e, infine, un giro del Triveneto». Il 31 luglio 2021 partirà per la Run for Sla, una corsa da Agrigento a Venezia in cui percorrerà in 35 giorni33 tappe con una media di 60 km al giorno per un totale di 1.800 chilometri. Obiettivo? Raccogliere fondi per il nuovo centro clinic Nemo (Neuro muscular omnicentre) presso la Fondazione Richiedei di Gussago, in provincial di Brescia. La sesta sede in Italia di un centro clinic ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specific alle necessità di chi è affetto da Asl e da malattie neuromuscolari come le distrofie muscolari e l’atrofia muscolare spinale (Sma). Tra le tappe ci sarà anche quella in Vaticano dove verrà ricevuto da papa Francesco «Un incontro che aspetto con emozione e che significa moltissimo per me, perché sono molto credente; che mi darà la forza per andare avanti, sarà l’occasione per portare la voce dei malati al Pontefice, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sulla tragedia della disabilità». Fabrizio A. correrà da solo, con uno staff al seguito per supportarlo nell’impresa. Chi volesse unirsi alla corsa spontaneamente lo potrà fare.