Un mondo nuovo

Un bel Pianeta


Gianni Rodari. (Daniele Barbarotto, Scarp de’ tenis, ottobre 2020“Un bel pianeta davvero… se non esiste, esisterà“. Queste parole riecheggiano oggi con più forza di ieri. Formano un enunciato dalla enorme carica propulsiva. Gli scritti di Gianni Rodari contengono una formidabile quantità di attivismo. Lui è semplice, fiducioso, ma non ingenuo: è un seminatore di belle idee. Egli semina nelle menti dei fanciulli. Il compito di cui si sente investito. Una delle cose primarie che Rodari vuole insegnare ai bambini è quella di non idealizzare troppo gli adulti. Anche loro possono errare, prendere delle cantonate. Infatti dice: “Dopo matura riflessione, finalmente mi sono accorto, che i grandi hanno ragione, tutte le volte che non hanno torto”. Rodari sa che un mondo paradisiaco non sta dietro l’angolo, sa però la dimensione in cui dobbiamo andare. “So bene che il futuro non sarà quasi mai bello come una fiaba. Ma non è questo che conta”. Il nostro ha le idee chiare, non è vago. Ed è pure concreto. Dice il maestro Rodari: “La cordialità è più importante dell’autorevolezza, l’allegria più della scienza”. Quindi, la cordialità è basilare nei rapporti umani. Però il Rodari aggiunge anche l’allegria. Essere cordiali ma freddi, musoni, impassibili, certamente non andrebbe bene. Riassumendo: dobbiamo essere cordiali e allegri nel contempo. È un po’ come dire che non dobbiamo prenderci troppo sul serio. È bellissimo essere capaci di ridere di noi stessi e dei nostri sbagli. Scrive Rodari: “Ho fatto uno sbaglio e mi fischio da me”.Tutta l’opera di Gianni Rodari è un movimento a captare l’essenziale del vivere quotidiano. “Tanta gente non lo sa, e dunque non se ne cruccia; la vita la butta via e mangia soltanto la buccia”. Cogliere l’essenza delle cose, delle persone e degli eventi rappresenta un apprendimento continuo senza sosta. Questa consapevolezza fa dire al Rodari queste lapidarie parole: “C’è una scuola grande come il mondo”.