Un mondo nuovo

"Il Suo regno"


Il suo regnoÈ una parola rilevante.Che regno sarà “il suo”? nei vangeli di parla spesso del regno dei cieli o del regno di Dio, come pure del Regno del Padre e del Regno del Figlio. Essendo il Padre e il Figlio una cosa sola, come dice Gesù stesso nel Vangelo secondo Giovanni, non ci sono due regni, ma il Regno è unico.Perché Gesù ha usato questa parola?Noi abbiamo esperienza di regni che sono la disperazione, la fonte di sofferenze e di ingiustizie, perché in essi c’è chi comanda con violenza, usando costrizione, facendo leva sulla paura: te la procurano appositamente. Noi speriamo sempre in un regno migliore, quindi nell’arrivo di un re diverso, che abbia un po’ di cuore, ma il più delle volte questa speranza finisce in gravi delusioni. I regni, nella storia recente, sono stati sostituiti dai governi cosiddetti repubblicani e democratici, sperando che le cose andassero meglio. Ma gli uomini, chiamali re o chiamali presidente, sono sempre uomini influenzati dal peccato, cioè dall’egoismo o dagli egoismi.Che differenza c’è tra i regni umani e il regno dei cieli?Il “regno dei cieli” prevede come capo non un uomo, ma Dio-Amore stesso, o colui che Dio-Amore manda per formare una convivenza dove noi possiamo stare insieme in modo che risplenda il Suo Amore, la Sua Misericordia, la Sua Fedeltà, e la Sua Giustizia, sana e santa. In questo regno, ovviamente, non sono previste né violenza né inganno,, nemmeno discordie o avidità, né soprusi di qualsiasi genere; in esso non ci sono fabbriche di armi e nemmeno veleni. Nel regno dei cieli tutti intendono vivere come fratelli, dove uno gode del bene dell’altro più del proprio. Dato che di questo regno fanno parte quelli che ubbidiscono a Gesù, il re che testimonia l’Amore del Padre di tutti, questo regno non ha confini, non ha soldati, non ha funzionari che comandano. In esso ci sarò anch’io, e ci sarai tu, come srvi che fanno a gara a servire, come nella casa di cui parla la parabola del padrone senza dire quando tornerà (don Vigilio)