Un mondo nuovo

No a telefoni e Tv


Almeno a pranzo e cena no a telefoni e Tv I nostri figli, a 9-10 anni, sono più precoci rispetto al passato. Non per questo si può accettare che si chiudano nelle loro camerette con il Pc, invocando la privacy.Ancora una volta ci cascano addosso numeri e statistiche che ci travolgono. Questa volta si tratta dei bambini tra i nove e i dieci anni, iperconnessi e interconnessi. L’Osservatorio nazionale adolescenza ci dice che tre bambini su dieci hanno un profilo su TikTok, uno su dieci su Instagram e con un canale YouTube. Il 96% dei “quasi bambini” guarda video su YouTube a tempo pieno e il 43% lo fa su TikTok. E qui arrivo agli atteggiamenti che più ci devono preoccupare: amicizie che i nostri figli attraverso questi mezzi danno a gente che non conoscono per tempi molto prolungati, sconosciuti in grado di manipolarli e indurli a gesti e atteggiamenti che possono portarli a scelte fortemente autolesive. Vado subito al cuore del problema. In casa sono spariti i tempi della parola, come per esempio il pranzo e la cena. Momenti ideali per raccogliere attorno al tavolo tutti i membri della famiglia, buttando telefono e televisione e facendo di pranzo e cena i momenti caldi, veri e capaci di riassumere le cose più o meno belle della giornata.Perché, oggi, anche i più piccoli, quelli che fino a ieri raccontavano di tutto e di più, obbligando le mamme a tapparsi le orecchie per non venire assordate, spariscono dentro casa. Ci sono, ma con il telefonino incollato all’orecchio e con il computer davanti sempre aperto. Già a dieci anni è severamente proibito entrare nella loro cameretta. La privacy! Io vorrei sapere perché questo concetto maledetto della privacy viene usato già negli anni della minore età dei nostri figli. Ci deve essere una presenza intelligente e un certo rispetto per la condotta dei nostri figli anche in casa, ma non credo che i rapporti tra genitori e figli si riducano ai tempi “pubblici” e ai tempi privati. Abbiamo ridotto la casa a una convivenza? Spero di no.Le relazioni devono essere tali, per cui la comunicazione è tenera, completa, intelligente, preventiva e finalizzata non solo a stare insieme, ma anche a suggerire, soprattutto in alcuni periodi particolari, attenzioni specifiche. Altre volte ho detto che il periodo 10-14 anni va reinterpretato e affrontato con più attenzione e con modalità molto diverse dai tempi passati. Parlavo della cena, ma vorrei aggiungere lo sport, le amicizie, e proporrei ai genitori di inventare qualche giornata con camminate insieme e con tappe e mete tali da creare nei figli interesse e voglia di stare insieme. A questa età nascono le passioni, e se non nascono facciamole nascere. Questi sono i miei suggerimenti (Antonio Mazzi, FC n. 16 del 4 aprile 2021)