Un mondo nuovo

Una famiglia meravigliosa


2021, FC n. 16 del 18 aprile. Una famiglia meravigliosa che mi ha reso felice.Caro diario, il 21 febbraio 2020 l’Italia è stata scossa dal terremoto del Covid-19, un “mostro” che si è diffuso in tutto il mondo, creando un’epidemia che si è trasformata in pandemia. Innumerevoli persone sono morte, tutti siamo stati chiusi in casa senza vedere nessuno, né amici né parenti. Ci siamo trovati nella condizione di non poterci avvicinare, di non poter abbracciare e baciare le persone a cui si vuole bene e… con il rimpianto di non averlo fatto prima abbastanza. Personalmente, durante questo lockdown, sono stato tristissimo e, da quel ragazzo gioioso ed estroverso che ero sono diventato cupo e silenzioso. Le notizie che il Tg ci trasmetteva erano troppo tristi, così si insinuava sempre più dentro di me la paura, l’angoscia di morire e di perdere qualche persona cara. Sai, caro diario, ho avuto nostalgia della scuola, dei miei compagni, delle passeggiate, insomma di tutto ciò che sembrava scontato.Poi, pian piano, sembrava che tutto stesse scemando, durante l’estate tutto faceva presagire un miglioramento… ma poi rieccoci di nuovo chiusi nelle nostre case, che da nidi confortevoli diventano prigioni dorate. Anche la mia cameretta, che rappresentava un rifugio, ha perso parte del suo fascino. Lì potevo riconciliarmi con i miei pensieri, ora invece rappresenta il luogo dove i pensieri che avevo sopito, che la quotidianità, lo studio, la scuola, gli amici avevano placato, riemergono. Il ricordo… risorge.Ricordo ancora quando mamma e papà avevano organizzato l’incontro con un nostro compagno di nome N. a Ravenna. ero arrabbiato quando mamma mi ha fatto sedere sulle sue gambe e mi ha raccontato che eravamo stati nello stesso istituto in Russia, perché come me era un bambino adottato. "Adottato", una parola che ho pronunciato poche volte, mi infastidiva perché volevo essere tutto di mamma e papà e fingevo di non ricordare… ma ricordo tutto anche se ero veramente molto piccolo. Ricordo N. e quante ne avevamo combinate insieme, ma il ricordo che è impresso nella mia mente credo sia quello di “tutti noi” bambini adottati: è il giorno in cui ho visto per la prima volta mamma e papà. Loro erano bellissimi e avevano tante cose per me, la mamma allargava le braccia… come vorrei tornare indietro nel tempo per correrle incontro e godere di quell’abbraccio che ho sempre desiderato e non ho mai avuto. Invece ho pianto, ho pianto ininterrottamente, erano per me due estranei. Ma ora, altro che estranei, sono la mia meravigliosa famiglia, che mi ha reso immensamente felice regalandomi affetto, casa e soprattutto un fratello affettuoso e amorevole, il mio adorato S. che grazie a loro ho potuto conoscere.Poi, caro diario, mi allontano dai ricordi e ripiombo nella realtà: tante persone sono morte, ancora muoiono, noi continuiamo a stare in quarantena obbligata, a studiare da casa e le giornate sono tutte uguali, ma la primavera non lo sa e avanza, e il mio giardino è tutto fiorito… questo mi dà tanta speranza. Ora ti lascio, caro diario, perché vado a studiare – Lettera firmata.