Un mondo nuovo

Come oro nel crogiolo


2021, FC n. 36 del 5 settembreCOME ORO NEL CROGIOLO: RISORGERE A UNA FEDE PIÙ PIENALa fede viene provata come oro nel crogiolo, afferma il Siracide (2,4-5). Ma non avrei mai pensato che questo toccasse a me. Non ero preparato alla morte di mio padre. Nell’era della pandemia, chi ha perso qualcuno ha avuto una ferita in più. Non abbiamo potuto ascoltare l’ultimo respiro dei nostri cari, io non sono potuto rimanere accanto a mio padre morente, tenendogli la mano. Nell’ultimo passo è stato solo. L’ultima volta che l’ho visto stava per essere accompagnato dai sanitari in ospedale dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. I nostri sguardi si sono incrociati un’ultima volta: «Papà» dissi io, «Emiliano» rispose lui, e niente più.Ci rincontreremo nell’altra vita. Sono stati giorni terribili, appesi alla telefonata del primario. La situazione andava peggiorando, lentamente, inesorabilmente. Finché non arrivò la fredda chiamata che papà aveva avuto un arresto cardiaco e non ce l’aveva fatta. Dio ci mette alla prova, ma ci sostiene. Tre giorni prima mamma mi aveva chiesto: «Emiliano, cosa ne pensi di questa situazione?». Mia madre e mia sorella erano affette dal Covid nella casa in cui sono cresciuto, per me era straziante non poterle vedere e toccare fisicamente, ci sentivamo solo via telefono. Pregavamo insieme in videochiamata. Io risposi: «Sia fatta la volontà di Dio».In altri tempi non avrei mai detto nulla di simile, sarebbe stato come avallare il peggio. Ma Dio mi stava preparando ad accettare il passaggio dell’anima di mio padre nel regno dei cieli. Egli non ci abbandona neanche nel momento della più buia disperazione. Tutte le sere abbiamo continuato a pregare. Giorni terribili, in cui il mondo è fermo in una bolla soffocante. Nessuna parola umana può darti conforto, in fondo però c’è la luce di Dio, che è dentro di te e ti dà la sicurezza che non sprofonderai nei meandri della terra. Ma questo non significa che il dolore passi, il crogiolo del fuoco fa il suo ingrato lavoro. Il dolore ti trasforma, la grazia di Dio agisce silenziosamente. L’unica cosa che comprendi è l’abbandono verso Dio. «Ecco, Signore, ho le mani vuote e il cuore distrutto», pensavo, «solo tu puoi sostenermi ora».Il cammino della fede non è solo ascoltare l’Amore di Dio e percepire la sua tenerezza. È anche camminare nella notte oscura. Come Bartimeo chiede al Signore di aiutarlo a trovare il senso della vita, così quando si ha un dolore così forte che non lo comprendi, allora bisogna gridare al Signore di ridarci il senso perduto della vita. Santa Teresina direbbe che è amare Te, oh Signore. Solo qui il nostro cuore trova pace. Sono sicuro che non è Dio che produca queste disgrazie, la colpa è dell’uomo e delle sue scelte sbagliate. Anche mio padre aveva preso sottogamba la pandemia. La mia fede non è venuta meno e oggi voglio ringraziare Dio. Attraverso il dolore mi sta conducendo a una fede meno bambina, più adulta. Non è la fede “di Aladino”, dove sfregando un monile si evochi un geno pronto ad esaudire le nostre richieste effimere. Oggi posso dire con consapevolezza a chi soffre: «Fratello, anche se dovrai attraversare una valle oscura, il suo bastone e il suo vincastro ti daranno sicurezza, perché Dio è sempre con noi». Il dolore lacerante rimane, ma anche lo sguardo di Dio che ci aiuta a risorgere a una vita più piena, più sapiente e più essenziale – Emiliano A.