Un mondo nuovo

L'isola delle rose


2021, FC n. 44 del 31 ottobreRODI, L’ISOLA DELLE ROSE NEL DODECANESOLà risiedeva da secoli – in pace – una piccola comunità di sefarditi, discendenti di ebrei cacciati dalla Spagna, che parlavano un melodioso linguaggio misto di «spagnolo, ebraico e anche arabo, condito […] di memorie dell’esilio e di nostalgia».La dolce isola, che fu dei Cavalieri, poi dell’impero ottomano, nel 1912 diventa italiana; e così anche gli ebrei di Rodi, per quanto abituati da secoli alla pacifica convivenza con turchi e greci, negli anni bui delle leggi razziali seguirono il destino di quelli italiani. Nonostante l’essere in pochi, annidati nel caldo ventre dell’isola, praticamente ignoti a tutti, fosse per un momento sembrata davvero una possibilità di salvezza.Con una scrittura lieve e incisiva, screziata di scintillanti espressioni che trasmettono al lettore una familiare aria spagnola, Marco Di Porto, autore di Una voce sottile (Giuntina) ci fa appassionare alle vite degli ebrei della juderia, il loro quartiere, che iniziava al porto, proseguendo per vicoli, slarghi, basse casette pieni di gente, di vita. Protagonista è Solly, impiegato in una piccola libreria, in cui trascorre le sue giornate leggendo, perfettamente a suo agio; poi la scena si allarga alla sua estesa e amorosa famiglia, in parte emigrata in Argentina, al suo amore con la sua bella e scontrosa Rachel, alla cuginetta Judith, che lo venera come un amico grande che compie magie.Anche molti fra i fascisti dell’isola sono persone tranquille; triste sarà invece il destino del giovane fanatico Giorgio Cutrera, che si contrappone violentemente a Solly e ai suoi amici in scene molto ben disegnate. Ma a questo piccolo mondo, come un’ombra oscura, si fa di momento in momento più vicino l’incubo che sta travolgendo gli ebrei di tutta Europa.Nel settembre 1943 Rodi viene occupata dalle truppe tedesche, e nel luglio successivo gli ebrei rodioti vengono deportati ad Auschwitz.Della sua famiglia si salveranno solo Solly e un cugino. Della comunità nell’isola resterà solo la memoria, e una cocente nostalgia.