Un mondo nuovo

La rabbia


Un signore distinto sprizzava rabbia da tutte le parti. Ce l’aveva con tutti e con tutto. Faticavano molto i famigliari a vivergli accanto: mai diceva un grazie, mai si poteva stare tranquilli in sua presenza. Ce l’aveva con loro, col vescovo, col papa, con il governo e anche con i calciatori. Chissà quali sofferenze nascondeva!Venne da abba Gregorio che lo lasciò parlare, lo ascoltò in silenzio finché gli disse: “Ma tu, abba, non dici nulla?”. Allora l’abba alzò lo sguardo sereno e mite, e disse: “Amico, vuoi portare queste rabbie nella tua tomba? Essa non riuscirebbe a contenerle, scoppierebbe. E la tua anima sarebbe costretta a girovagare nei luoghi da te odiati, non avresti pace nemmeno dopo la morte e nessuno ti benedirebbe”. Al che l’uomo, sensibilmente colpito: “Dici sul serio?”. Rispose Gregorio: “Sì, dico sul serio. Ho dovuto benedire vari luoghi, stanze da letto, case e campi, e pregare il Padre di intervenire con anime come la tua per mandarle altrove”. Disse quel signore: “Ma io ho ragione. Non mi dai ragione tu, abba?”. Con un bel sorriso semplice, ma deciso, l’abba rispose: “Tu puoi avere tutte le ragioni, figliolo, ma se non hai Spirito santo non hai nulla, e le tue ragioni non servono né a te né agli altri. Le buone ragioni non portano la pace che porta lo Spirito santo di Dio. Su, raccontami le tue sofferenze, le consegneremo al Signore Gesù”. Chissà, forse si è avviata una conversione. Abba Gregorio continuò ad accompagnarlo con il suo pregare.