Un mondo nuovo

La musica è tutta la mia vita


2022, FC n.  2 del 9 gennaioI FANTASTICI QUATTRO E I LORO TALENTI«La musica è tutta la mia vita»Capelli lunghi raccolti in una coda, ampia camicia bianca con il colletto alla coreana, sguardo deciso: Morgan Icardi ha 15 anni e una passione assoluta per la musica classica. Un adolescente che si discosta dai suoi coetanei, perché ha fatto della musica la sua ragione di vita tanto da aver diretto per la prima volta un’orchestra a 12 anni, vantando il primato di uno dei più giovani direttori d’orchestra del mondo. E ha inciso un disco, Mozart across boundaries (doppio Cd + Dvd), suonando al pianoforte le musiche di Mozart, che musicalmente è il suo idolo, e dirigendo un’orchestra di 18 elementi. «Vivevo negli Stati Uniti, a Los Angeles, con la mia famiglia, quando all’età di cinque anni ho visto un’amichetta suonare il pianoforte e mi sono innamorato dello strumento. Nella mia famiglia non ci sono musicisti, non sanno neanche leggere le note sul pentagramma. Ho iniziato a prendere lezioni al Silverlake Conservatory of Music e ho preso a fare sul serio quando a 8 anni, tornato in Italia, a Torino, mi sono affidato alla maestra Anna Maria Cigoli. E mi sono dedicato esclusivamente allo studio della musica classica». Morgan, che per le ore che dedica al pianoforte e i numerosi impegni nei concerti in Italia e nel mondo non avrebbe tempo per frequentare normalmente la scuola, studia da privatista al Liceo musicale Cavour. Ma che cosa resta in lui di un normale teenager?«La musica classica è tutto per me, un’esperienza avvolgente e totalizzante. Ascolto solo quella e suono solo quella. Mi resta il tempo di fare qualche passeggiata per i parchi di Torino con gli amici, prima del Covid andavo in piscina. Per il resto, inseguo i miei obiettivi». Morgan è iscritto alla Scuola civica Claudio Abbado di Milano, il più giovane allievo di sempre in direzione d’orchestra, tre anni accademici per conseguire un titolo prestigioso, che coinciderà anche con la conclusione delle superiori. Il suo docente è Renato Rivolta. «Mi sento fortunato, perché quando suono e studio il tempo trascorre senza che me ne accorga. La passione per la musica classica è come un viaggio in un universo senza confini, più scendi in profondità più sali per raggiungere dimensioni misteriose, al confine dell’umano. Grazie ai canali social, mi rivolgo a persone di tutti i continenti, che in alcuni casi non hanno mai avuto l’occasione di conoscere il valore della musica classica. Molti mi scrivono per dirmi che hanno scoperto un universo nuovo, meraviglioso». Oltre a Mozart, che ritiene un musicista per tutti, gradevole a un ascolto profano ma pieno di sfumature e profondità per gli intenditori, ha un’ossessione per la Sinfonia n.3 di Brahms che «esprime dei valori ideali, con una straordinaria intensità; non riesco a farne a meno». Tra i direttori di orchestra più affermati il suo modello è Kirill Petrenko, direttore della Berliner Philharmoniker Orchester, «per il rigore delle sue interpretazioni unito a uno stile unico». Gli chiediamo quali dei due ruoli, pianista o direttore d’orchestra, pensa di sviluppare di più in futuro: «Voglio portarli avanti entrambi, si compensano a vicenda: essere pianista mi facilita la lettura della musica d’orchestra, nel pianoforte sono rappresentati un po’ tutti gli strumenti».