Un mondo nuovo

Il peluche preferito


2022, FC n. 39 del 25 settembre Nella scatola per i bimbi ucraini ha voluto mettere il peluche preferitoDevo dire che sono rimasta stupefatta dalla nostra bambina di dieci anni: stavamo raccogliendo indumenti e viveri per la martoriata Ucraina, poiché il gruppo Caritas della nostra parrocchia stava allestendo un centro di aiuto. Devo dire, onestamente, che io più di una volta ho detto: «Questo abito no, è troppo bello, mi piace ancora» e anche mio marito sceglieva cose un po’ scadute. Ma lei, Irma, ha messo nello scatolone il suo peluche più bello, quello che amava di più, il compagno soffice delle sue notti. Ambedue noi genitori abbiamo reclamato: «Questo no, poi ti mancherà, privati di un peluche che ami di meno». «No», ha detto lei tranquilla, «il mio peluche preferito porterà più caldo a un’altra bambina come me». Siamo rimasti stupefatti e commossi – I genitori di una bambina migliore di loro.Cari genitori, avete raccontato così bene questo atto di altruismo di vostra figlia che mi avete fatto venire in mente una metafora capace di accompagnarci nella nostra analisi: “l’argine”. Abbiamo visto, vissuto, sofferto la potenza demoniaca della guerra che pare ingoiare tutto il bene possibile (e per noi anziani pare farci rivivere l’ineluttabilità e il disastro della distruzione dell’ultima guerra). Eppure la generosità della vostra bambina (e di milioni di donatori, volontari, aiutanti eccetera) ci fa capire che esiste un argine, qualcosa che dice: “Di qui non si passa”. La voragine del male, della distruzione, della devastazione si arresta: se c’è una bambina di dieci anni che regala il suo peluche più prezioso a un’ignota coetanea che non ha più nulla, improvvisamente buttata su una strada nel crudo inverno sotto zero, forse vicina alla mamma ma lontana dal papà che combatte per la sua patria. Questa ignota bambina non viene raggiunta da un qualsiasi peluche che arreda la camera calda e ovattata di una sconosciuta coetanea, non da “il di più” come spesso facciamo noi grandi che ci priviamo del superfluo, e poi ci sentiamo perfino generosi: no, questa bambina si priva del peluche che ha raccolto, per così dire, tutte le sue coccole, tutto il suo amore. Questo peluche porterà “caldo”, dice la bambina: un caldo speciale che fa argine alla violenza che una bambina innocente subisce. È vero che il male pare trionfare, ma la piccola Irma ci insegna che dobbiamo allargare lo sguardo ai milioni di piccoli gesti che fanno bella la vita!