Un mondo nuovo

La guardiaparco che visse due volte


2022, FC n. 40 del 2 ottobreLa guardiaparco che visse due volteMilena Bethaz, 50 anni, la prima volta, quando era una giovane campionessa mondiale di corsa in montagna di Valgrisenche, aveva 28 anni e aveva realizzato il sogno di diventare guardiaparco. La seconda, quando salendo per il pattugliamento con un collega esperto, Luigi Fachin, che la affiancava nelle prime uscite, sul colle dell’Entrelor, 2.800 metri, furono colpiti da un fulmine che le entrò nell’orecchio destro e uscì dal piede. Quando li ritrovarono, il giorno dopo, lui era morto, lei, agonizzante, miracolosamente viva. Una lacrima le scendeva sul viso a invocare: «Sono viva, salvatemi!». Era giovedì 17 agosto 2000. Cinque mesi in coma, poi una riabilitazione che continua anche oggi. «Mi sono ripresa la vita giorno dopo giorno, ho reimparato a parlare, leggere, camminare, sciare, guidare la macchina, grazie alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto, ai medici, agli psicologi, ai fisioterapisti. Alla fede che non ho mai perso, anche se di nascosto ho pianto tanto. Ho chiesto al buon Dio: “Perché hai scelto proprio me?” Mi sono risposta: “Perché sei forte, coraggiosa, e saresti riuscita a dimostrare che è sempre possibile risalire la china”». Oggi Milena, che continua ad amare follemente la montagna, ce l’ha fatta a salire sul Gran Paradiso, si occupa del Centro per la ricerca sulle marmotte, grazie anche al direttore del Parco e all’ispettore che ha riconosciuto: «Non si può tenere un camoscio in gabbia, bisogna dargli la libertà». E lei: «Ho imparato quali sono i veri valori dell’esistenza: la salute, il lavoro, la famiglia, le amicizie. La vita è bella, anche se ti arrivano dei guai e hai dei limiti. Smettiamola di piangerci addosso e lamentarci per cose banali. Dobbiamo spegnere la luce sulle cose brutte e accendere i riflettori su quelle che ci fanno stare bene».