Un mondo nuovo

Fede autentica e dono


2022, FC n. 41 del 9 ottobreQuando il mistero del dolore apre nel cuore spazi immensiMia sorella Agnese era una persona speciale: i suoi modi gentili e delicati, il sorriso gioioso e la voce dolce la rendevano una creatura deliziosa. Era impossibile non volerle bene. Agnese è nata in una famiglia numerosa composta da quattro fratelli e quattro sorelle ed è cresciuta secondo sani principi, seguendo il buon esempio dei genitori. Da giovane frequentava l’oratorio dove faceva parte del coro parrocchiale. Poi il matrimonio con Silvano, da cui sono arrivati due figli e quattro adorati nipotini, che ha curato mentre i genitori erano al lavoro. Ha sempre amato gli animali e la natura: trascorreva le vacanze in montagna e, non appena ha potuto, si è trasferita insieme al marito Silvano in un casolare immerso nella campagna. In casa ospitava un cane e i gatti, le rondini facevano il loro nido sotto al tetto. Sapeva cogliere la bellezza delle cose semplici: che fosse un fiore, un arcobaleno o il mutare dei campi nelle diverse stagioni. Era sempre disponibile ad aiutare con l’allegria e la bontà d’animo che l’hanno da sempre caratterizzata e che erano l’arma con cui ha conquistato il cuore di tutti.Qualche anno fa le è stata diagnosticata la Sla, e da quel momento la sua vita è cambiata drasticamente. Nonostante la malattia che progredisce inesorabile e ti toglie tutto fino all’ultimo respiro, è riuscita quasi inspiegabilmente a mantenere una fede solida e una serenità autentica alimentata dal grande Amore per la vita che le bruciava dentro. È stata curata, giorno e notte, da Silvano: quel marito che le ha fatto da infermiere, fisioterapista, aiuto e supporto e l’ha voluta assistere in prima persona. La sera, per confortarla e incoraggiarla, le leggeva i salmi, e quando lo ringraziavo per tutto quello che stava facendo per mia sorella, mi rispondeva che non l’avrebbe mai ripagata di quanto lei gli aveva donato.Negli ultimi anni era immobilizzata e riusciva a comunicare solo tramite gli occhi utilizzando un lettore ottico con cui scriveva e mandava messaggi. È grazie a questi messaggi che quel mondo fiorito che si portava dentro riusciva a emergere e a spargere il suo profumo, superando la barriera del suo corpo. In quel periodo, un giorno una rondine è entrata dalla finestra e questa occasione ha ispirato Agnese a scrivere una poesia, che vi lascio come suo ricordo.Rondinella che voli lassù, porta la mia preghiera a Gesù. Vorrei che su questa Terra non si parlasse più di guerra. Vorrei le gambe per camminare. Vorrei le braccia per abbracciare. Vorrei la bocca per dare tanti bacini sulle morbide guance dei miei nipotini. Vorrei la voce per cantarti le lodi più belle, come facevo da piccola con le mie sorelle. Ma forse sto chiedendo troppo: sembra mi sia rimasto solo il cuore. Ma invece ho tutto, perché ho te Signore – Lorenzina M.