Un mondo nuovo

Incidenti stradali


2022, FC n. 45 del 6 novembreINCIDENTI STRADALI«La mia famiglia è annientata», dice Luca Valdiserri, 59 anni, padre di Francesco Valdiserri, il diciottenne investito e ucciso da un’auto guidata da una ragazza in stato di ebbrezza mentre camminava con un amico su un marciapiede a Roma. E prosegue: «Ma se anche un solo giovane, prima di salire in macchina da brillo, penserà a quello che è successo a noi e si fermerà, allora potremo dare un senso a questa tragedia e accorciare il nostro dolore». Paola e Luca hanno deciso di dare un senso al vuoto lancinante che li ha feriti all’improvviso. Intendono sensibilizzare le coscienze perché altri giovani e altre famiglie non debbano vivere la stessa tragedia. «Noi genitori siamo spesso soliti fare ai nostri ragazzi delle raccomandazioni: state attenti con il motorino, con i monopattini, con l’auto, ma di certo non pensiamo a suggerire loro la stessa cautela quando camminano sul marciapiede. Un episodio così incredibile fa capire quanto sia drammatica l’urgenza… Dipende solo dalla mentalità e dal buonsenso. Bisogna soltanto evitare di mettersi al volante quando non si è pienamente lucidi. Essere prudenti, evitando un effetto domino atroce che distrugge o squarcia diverse vite. Innanzitutto quelle delle vittime. La storia di Francesco colpisce per la sua giovane età, visto che era alla vigilia del suo diciannovesimo compleanno, ma fa rabbrividire anche quella, a distanza ravvicinata, dell’anziana, 82 anni, investita e uccisa da un ubriaco senza patente a Bologna. Vanno valutati gli effetti sulle esistenze delle loro famiglie, rovinate per sempre. Ma anche la persona che provoca questo tipo di tragedie avrà un futuro segnato, anche se certo ha messo in atto dei comportamenti che avrebbe dovuto evitare. Penso anche alla famiglia della ragazza che ha investito nostro figlio. Morti così creano un danno incalcolabile in numerose vite. Noi facciamo questo perché sappiamo che Francesco avrebbe voluto questo, lui che era sempre dalla parte dei più deboli e dei sofferenti e cercava in ogni cosa un lato positivo». Riformare il codica delle RC auto. Investire di più in educazione stradale nelle scuole. In Italia le morti su strada sono 3.000 all’anno. Non basta solo concentrarsi sulla repressione, ma puntare anche sulla prevenzione. È mai possibile che abbiamo ancora un Codice della strada fermo al 1992, quando il mondo era diverso. Perché coloro che hanno sbagliato non vengono mandati nelle scuole a parlare dei propri errori e sensibilizzare i ragazzi? La pena deve rieducare, come dice la Costituzione. Coinvolgere maggiormante le associazioni per aiutare i giovani a far rispettare le regole.