Un mondo nuovo

Adolescenti e adulti


2023, FC n. 10 del 5 marzoQuegli studenti provocati da un anziano gesuita austriacoFa notizia che 200 adolescenti si mettano in fila per scattare un selfie con un uomo di 76 anni, come se fosse uno degli influencer più in voga del momento. Quest’uomo con barba e capelli bianchi è padre Georg Sporschill, sacerdote gesuita che da decenni opera tra i poveri in Romania.Tutto è scaturito dalla lettura del libro Chi salva una vita salva il mondo intero (San Paolo, 2014), in cui si racconta la sua esperienza di frontiera e il suo pensiero. L’incontro ha catturato l’attenzione dei giovani, che hanno potuto rivolgere domande all’ospite. A Chiara ha colpito il coraggio di padre Georg di fare scelte difficili: «Ciò che fa è straordinario, ci vuole tanta forza. Per me è fonte di ispirazione, oltre che un esempio da seguire. Ha provato paura in certi momenti ma, nonostante ciò, è andato avanti, ha lottato ed è sempre stato accanto ai più deboli. Spero che le sue parole possano produrre in noi una sensibilità talmente grande da poter cambiare il mondo a partire dai piccoli gesti quotidiani».Egli ha dedicato l’intera sua esistenza ai più poveri, prima con i tossicodipendenti e gli ex carcerati di Vienna; dagli anni ’90 si è trasferito in Romania, a Bucarest e poi in Transilvania tra i rom stanziali. Una scelta forte e controcorrente.Asia ha ricordato una sua frase: «Meno cose si hanno, più è facile condividere, perché non si ha nulla da perdere. In un mondo frivolo e materialista sono poche le persone che si dedicano almeno un po’ alla felicità degli altri». Queste parole sono un programma di vita che affascina anche i più giovani.Le ha fatto eco Ilaria: «Dovremmo un po’ tutti aiutarci a vicenda, perché alla fine, aiutando gli altri, aiutiamo noi stessi».Il gesuita ha sollecitato a cantare tutti insieme una canzone. Per lui la musica ha un valore terapeutico e, infatti, in Romania utilizza quest’arte per creare aggregazione, in maniera semplice ma efficace. Silvia: «Padre Georg mi ha insegnato a essere una persona semplice, proprio come lui, perché, in fondo, è di questo che vivono i poveri: piccole cose che, se fatte con amore, possono diventare la cura per l’angoscia e la tristezza».Martina poi, è stata così affascinata da dire: «Non credevo che ci fossero ancora persone con un cuore così grande».La semplicità di cui parla padre Georg è fatta di tre ingredienti: avere amici; farsi tante domande; e saper dire “grazie”. A ogni domanda è seguito un po’ di silenzio riflessivo da parte del gesuita e poi, con poche parole, una risposta concreta che si concludeva solitamente così: «Grazie, la tua domanda è più importante della mia risposta». Elijah è il progetto di padre Georg, di poter ospitare alcuni suoi giovani per uno scambio culturale e di crescita comune.