Un mondo nuovo

Come don Milani


2023, FC n. 26 del 25 giugnoLa maestra che ha regalato un sogno ai bimbi di Scampia (Napoli)Elvira non è fuggita di fronte al degrado delle periferie e ha creato una scuola accoglienteDon Lorenzo Milani con i bambini di Scampia. Grazie a Elvira Quagliarella, insegnante all’Istituto comprensivo statale Virgilio IV di Napoli, protagonista di una di quelle storie che danno speranza e che ha cambiato la vita di generazioni di ragazzini. Aveva 21 anni quand’è arrivata, 40 anni fa, in quello che è diventato un quartiere simbolo di tante periferie italiane. Un margine di mondo sospeso nel nulla, non c’erano forme di vita, solo pecore che pascolavano, «I bambini non avevano nulla. Solo quelle costruzioni orribili, le “Vele”, avvelenate dall’amianto e dal dolore delle persone costrette a viverci dentro, divenute la roccaforte della criminalità organizzata e di quelle attività illecite nei confronti delle quali “Gomorra” non è niente», ha raccontato Elvira in una testimonianza diffusa dalla Fondazione Angelo Affinita. Un luogo estremo dal quale scappare. Ma c’erano quei bambini che la guardavano con sguardi spenti, spauriti. Un destino segnato, quello di essere reclutati per lo spaccio della droga, travolti dalla violenza delle bande giovanili e da situazioni familiari dissestate. «Nella vita nulla accade per caso, quello era il mio posto. Ho accettato la sfida e giurato a me stessa che avrei cercato di migliorare le loro vite, come aveva fatto don Milani, e ispirandomi alla pedagogia di Dewey e di Célestin Freinet». Così è iniziato il viaggio di questa tenace e coraggiosa insegnante con i bambini di Scampia. Da sola era difficile andare avanti, ha trovato compagni di strada nel Centro territoriale Mammut di Napoli che promuove una didattica alternativa. Con loro ha maturato un’idea ben precisa di scuola, diversa da quella dominante: «La scuola, come oggi è strutturata, troppo spesso è causa dell’insuccesso scolastico e dell’abbandono. Si fanno tante belle parole, ma poi nei fatti continua a selezionare, a evidenziare le differenze sociali e di classe. Noi “mammuttiani” riteniamo che si debba cambiarla, creare una scuola senza voti e senza pagelle, che parte dalla vita quotidiana e dal vissuto dei bambini, che li ascolta e li accoglie, non li esclude. Dobbiamo metterli in grado di buttar fuori emozioni, sentimenti, sensazioni, usando canali che sono sempre un tabù, come quelli degli affetti, del sentimento e altri che appartengono alla comunicazione non verbale». L’allieva di don Milani non si è fermata a questo sogno, realizzato con successo, che vede i bambini arrivare felici a scuola e non volersene più andare. È riuscita ad avviare un progetto di musicoterapia, allestendo per figli e mamme una “Sala delle emozioni”, dove si scambiano abbracci, sorrisi. Ha promosso, con la dirigente del suo istituto, un progetto d’inclusione, “Affido culturale”, che ha coinvolto 60 famiglie in visite gratuite in città, a musei, cinema, teatri, librerie, all’insegna della bellezza che fa stare bene e alimenta la speranza. Elvira si è fatta carico anche della disabilità e del disagio sociale - «La popolazione della nostra scuola ha il 90% dei bambini con bisogni educativi speciali» - lavora con le Asl e con tutte le agenzie educative presenti sul territorio.