Un mondo nuovo

Non c'è più tempo!


2023, Scarp de’ tenis, luglioL’invito ai giovani di Giovanni Soldini, di professione marinaioSi chiama Giovanni Soldini. È milanese, data di nascita 16 maggio 1976. È un marinaio. La scelta, nell’adolescenza. Da allora, in mare. Per affrontare e vincere regate attorno al mondo in solitario, per salvare una collega dispersa cambiando rotta, per testare soluzioni tecniche d’avanguardia su scafi diversi, per volare  e battere una raffica di record con il suo trimarano Maserati Multi 70. Sì. Sì, ma non è semplicemente questo. Giovanni al mare, alla sua salute, alle condizioni che rendono il futuro delle acque, dell’intero Pianeta, a gravissimo rischio, ha deciso di dedicare la propria esperienza, le proprie risorse: dal trimarano ha tolto il motore, sul trimarano ha montato pannelli solari, un sistema di propulsione eolica, uno strumento che analizza le acque, i dati inviati ai ricercatori. L’Unesco come partner, la creazione di una piattaforma multimediale online – Around the Blue – che mette a disposizione di chiunque un diario di bordo colmo di incontri e interviste con scienziati e studiosi delle problematiche-chiave sul tema della sostenibilità. Con l’intenzione, in parallelo, di realizzare un documentario durante il giro del mondo che sta compiendo dall’autunno scorso. Partenza dal Mediterraneo, traversata dell’Atlantico, del Canale di Panama, quindi – per sommi capi – California, Hawai, Oceano Pacifico, Corea, Hong Kong, Capetown, Canarie. La scelta di destinare ogni risorsa, con dentro il desiderio di continuare a gareggiare, all’emergenza ecologica, è per Giovanni la conseguenza di un modo di stare al mondo e in mare davvero coerente. Con l’idea di sensibilizzare le singole persone e soprattutto chi avrebbe il potere, di prendere provvedimenti indispensabili e comunque tardivi a fronte di un disastro ambientale in stato di – quasi – irreversibile avanzamento. Perché, è bene ricordarlo, qui non è questione di ideologie ma di dati scientifici inconfutabili, clamorosamente trascurati dalle istituzioni che dovrebbero prevenire, garantire, intervenire secondo una visione realistica del panorama. Quando riporta i dati dei ricercatori, Soldini si agita, si dibatte in uno sconcerto contagioso. Soprattutto nel momento in cui emerge quanto gli scienziati che individuano o stanno elaborando sistemi utili a contenere, ad esempio, il riscaldamento e il conseguente aumento dei mari, lavorino in uno stato di semi abbandono, ai margini, senza sostegni adeguati, in definitiva senza ascolto. La salute compromessa della Terra occupa attenzioni inversamente proporzionali alla gravità del tema. Come se non si trattasse di una priorità assoluta che genera e produrrà scompensi e complicazioni enormi nei prossimi decenni. A cominciare dalla siccità – in matematica inesorabile progressione – e dalle conseguenti enormi migrazioni. Tocca a ciascuno di noi adottare comportamenti responsabili; tocca ai governi prendere atto e definire azioni urgenti e coordinate per tentare di ridurre catastrofi certe. Perché ne parlo qui? Perché Soldini propone un invito. Ai giovani soprattutto. A non sottovalutare, a non ignorare e a fare pressione. A mettere da parte l’aria fritta che permea le nostre comunicazioni, per occuparci finalmente seriamente di ciò che davvero riguarda, riguarderà i nostri figli, i nostri nipoti. Non c’è più tempo, ragazzi. Non c’è più tempo!