Un mondo nuovo

Combattere la violenza


2023, FC n. 46 del 12 novembreAssistiamo oggi (2023) a molte violenze. Omicidi, stragi, risse, aggressioni, guerre, attentati, abusi su donne e minori, pressioni, minacce, ricatti, intimidazioni…Ce li raccontano i media e i social (che sono a loro volta luoghi in cui talvolta si consuma la violenza); e vi assistiamo di persona in famiglia, a scuola, nelle istituzioni sociali e religiose, nei luoghi di lavoro, sulle strade…Le sue cause sono molteplici: economiche, politiche, avidità di denaro, fanatismo, estremismo, sete di potere, scontro ideologico, abuso di droghe, malattie mentali…Lo stesso Antico Testamento ne presenta numerosi esempi, talvolta addirittura compiuti nel nome di Dio (come avviene oggi in altre religioni). Alla sua radice c’è l’odio, generato spesso da una convivenza difficile, che induce a sopprimere l’altro per liberarsi del problema. Ma la violenza ci riguarda tutti. Allora la vera domanda è: cosa posso fare io? Caino che uccide Abele viene messo in guardia da Dio: «Verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo!» (Genesi 4,7). Gli chiede, cioè, di essere “signore” (dominus) del suo cuore e della sua mente. Un dominio che richiede fortezza. Gesù, poi, incalza: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: sono venuto a portare non pace, ma spada!» (Matteo 10,34). Ecco, allora, cosa noi possiamo fare di fronte alla violenza: occorre – sì – usare la spada, ma solo per impegnarci a lottare contro il male, sfidandolo e subendone, quando necessario, la reazione. Non chiediamoci, dunque, perché esiste la violenza, come se ci fosse estranea, ma combattiamola!