Un mondo nuovo

Vite segnate


2023, Scarp de’ tenis, ottobreVite segnate dalle violenze subite: «Ricominciare»«Non riesco più a vivere», ci ha detto una volta uno dei nostri ragazzi. Non riusciva più a pensare di poter vivere, perché durante il viaggio migratorio ha perso l’amico con cui era partito. Si erano legati per non essere separati durante il viaggio, hanno affrontato violenze, torture e più di una carcerazione finché un miliziano della guardia costiera libica li ha separati, minacciandoli di morte prima di imbarcarli su due barconi differenti, uno dei quali non è mai arrivato. Per questo lui oggi dice che non può più vivere, perché il loro era un patto a due. Ciò che abbiamo cercato di fargli capire è che il patto, che ha reso possibile il raggiungimento dell’Italia è ancora valido, perché il patto era raggiungere un Paese dove poter costruire qualcosa. E ora deve mantenere quel patto, deve vivere cose belle anche per chi non c’è più. Se mangia una mela e gli piace, deve mangiarne due: una anche per il suo amico. Non dovrà vivere di meno, dovrà vivere di più, perché tutto quel di più sarà per il suo amico. Ciò che più di tutto li legava era la musica, ascoltavano musiche diverse, ma da sempre ballavano e cantavano insieme. Così lui ha deciso di onorare la vita dell’amico cominciando ad ascoltare la sua musica. Lo ha onorato per la parte di vita che avevano condiviso e che lui ancora conserva in un ritmo nuovo che, nel movimento dei suoi passi, ricorda tanto il canto dell’amico.