Un mondo nuovo

Nell'ultimo incontro


«Nell’ultimo incontro, io e i ragazzi ci siamo soffermati sulle paure che scaturiscono dalla violenza. Violenza che dilaga come un virus per le strade, a scuola, nelle case, che poi è la stessa paura che hanno i genitori per i propri figli. Non volendo mai negarmi la possibilità di un confronto onesto, ancora una volta ho ribadito che tutto ciò di cui si parlava era reale, crudelmente vero, ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che nel corso della storia, attraversando le varie epoche, l’essere umano si è sempre scontrato con questa dura realtà, e tuttavia non siamo mai venuti meno all’impegno di onorare la vita. Loro mi ascoltavano, con un’attenzione commovente. Vedevo nei loro occhi la voglia di credere nel futuro, di avere fiducia in quello che tendiamo a chiamare domani. E poi ho aggiunto che sta a noi fare la differenza, che ogni singola persona è chiamata a indicare una via, ed è lì che esiste poi la possibilità di indirizzare le nostre energie verso il bene o il male. Ma se scegliamo il male dobbiamo sapere che faremo parte delle conseguenze. Quindi, scegliere il bene è di per sé un regalo che ci facciamo a costo zero. Alla fine, mi hanno ringraziata, come se quella mattina avessi aperto loro una finestra per prendere una boccata d’aria buona. Quando parliamo ai ragazzi ricordiamoci sempre che anche una parola sbagliata potrà influenzare i loro pensieri. E se quel ragazzo o ragazza li troviamo confusi, o difficili da trattare, perché magari stanno attraversando un periodo cupo (quei momentacci in cui non si sa da che parte andare), ricordiamoci pure che il frutto più dolce richiede sacrifici, cura, amore e pazienza. La gentilezza può tutto, ci credo ciecamente. Forse non raggiungeremo la meta in pochi giorni, forse sarà più dura del previsto, ma aspettare ha sempre un senso, e nobilita ogni sforzo compiuto» (Catena Fiorello, FC n. 52 del 31 dicembre 2023).