Un mondo nuovo

Vincenti o perdenti


Vincenti con Dio d’Amore o perdenti da soliSe pensiamo al tennis possiamo paragonarlo alla vita di fede. Abbiamo il campo che sarebbe la Chiesa, con il popolo di Dio che è la nostra squadra. Ci sono 2 racchette: una è Dio e l’altro sono io, che diventa ognuno di noi. Poi c’è una palla, che è la vita. Le 2 racchette si scambiano la palla e questo continuo scambio crea un’alleanza che permette di giocare la partita della vita e vincere. Se la partita però non viene giocata, tutto il resto è inutile e si spreca la nostra vita. E questa è la più grande tristezza, si finisce in depressione, ci si sente soli e arrivano stimoli sbagliati. Può anche accadere di sbagliare e di mancare la palla e prendere punto contro, ma la cosa più importante è rialzarsi e riprendere l’alleanza, perché i peccati non devono essere una sconfitta ma uno stimolo a fare meglio, perché nessuno si deve sentire sconfitto ma amato, stimato e perdonato per realizzare la vera bellezza della vita ed essere veri uomini liberi, perché cristiani. In questa partita è importante non andare avanti da soli, specialmente se si va verso strade sbagliate. C’è bisogno di essere aiutati dalla comunità, dalla famiglia, da amici sani, dal popolo di Dio e prendere esempio dai saggi come i santi. La cosa più bella di questa partita è la speranza con cui affrontarla, senza mai arrendersi per godersi la partita con la volontà di ripassare la palla, che diventa preghiera, cioè la risposta all’amore di Dio. (Il gruppo giovani della parrocchia dei Santi Vincenzo e Bernardo, Zibido San Giacomo, Fraz. Moirago)