Un mondo nuovo

Paura della cultura


2024, FC n. 10 del 10 marzoContro la ‘ndrangheta armati del VangeloAuto incendiate, minacce, un proiettile al vescovo, addirittura candeggina nel vino della Messa. Al clima d’intimazione la comunità dei fedeli risponde senza paura con una marcia silenziosa.Atti intimidatori non eclatanti ma numerosi, investono non solo la Chiesa, ma il mondo della sanità, della scuola. Non si riconoscono le istituzioni. «Lo Stato è fortemente, decisamente, presente, molto di più che nei tempi passati. E così speriamo anche la Chiesa, sempre a tutela dei nostri figli. Sono contento che questa nostra povera provincia stia cominciando davvero a percepire le forze dell’ordine che meritano per il sacrificio costante che spendono per noi. Azioni che in forma anonima, vigliacca, delinquenziale stringono questa provincia in quella povertà che non è solo economica, ma culturale. Che rende difficile l’accesso al sistema bibliotecario, ai musei, alle scuole, a tutto ciò che attiene a una possibile crescita. E allora dobbiamo avere il coraggio di venire allo scoperto e di dire il nostro no a tutte le forme di violenza, di mafia o di altre cose che gli assomigliano. Reagiremo con forza, pregando per questi fratelli che stanno portando lacrime e disperazione». E dalla preghiera riparte tutta la comunità. Con la fiaccolata silenziosa che ha riempito, sabato 2 marzo 2024, le strade di Cessaniti, il piccolo comune in provincia di Vibo che ha visto l’intimidazione di 2 suoi sacerdoti, del commissario prefettizio, di esponenti della società civile, per non sentirci soli, per non farci rubare, ancora, le nostre speranze e i nostri sogni. Per aprire gli occhi, con la nostra luce, a chi si ostina a non voler vedere. «Non dobbiamo rispondere all’odio con l’odio. Non dobbiamo farci scoraggiare da questo linguaggio di violenza», dice monsignor Nostro. «Anche io ne so qualcosa», racconta la presidente dell’associazione culturale «a me hanno fatto trovare una lettera in campagna. Andiamo tutti i giorni, io, mia madre o mio marito per governare gli animali. Quando ho visto cosa mi avevano scritto non ci potevo credere. Insulti, minacce, mi avvertivano di non candidarmi alle prossime elezioni, di non scrivere, di tapparmi la bocca. Eppure non ho mai avuto intenzione di mettermi in politica. Con la Crisalide animiamo il territorio, facciamo cultura. Io scrivo poesie, non avrei mai immaginato di poter dare fastidio». I bambini di San Luca e quelli di Gioia Tauro leggono le poesie di Corrado Alvaro. Suonano la fisarmonica intonando i canti dedicati alla Madonna della Montagna. Parlano in dialetto, in italiano, in inglese. Incantano il pubblico con il flauto e il pianoforte. Tanti progetti che coinvolgono famiglie e studenti. Una scuola per generare una alleanza educativa con i minori in cui sono proprio loro, i più piccoli, i protagonisti. Stanno diffondendo questi atti di intimidazione, per creare tensioni e paura per riaccreditarsi sul territorio, ma gli inquirenti gli daranno vita breve. E anche grazie a maestre bravissime, a insegnanti che credono nella forza rivoluzionaria della cultura, cominciano a intravvedere un futuro diverso. Lo mettono in scena con i cortometraggi che realizzano. Annunciando il Vangelo, denunci automaticamente un modo di fare sbagliato. Praticare il Bene e l’Amore diventa un ostacolo un altro tipo di mentalità fatto di sopraffazioni e violenza: piccoli passi per rimettere al centro della vita di ciascuno Cristo e la fede. si tratta di stare accanto alle persone perché non vengano sfruttate per vili interessi. Occorre costruire opportunità, cultura, lavoro. Pensate davvero che se si ha una possibilità di lavoro onesto la gente preferisca delinquere? Nessuno sogna di diventare manovalanza della criminalità. La cultura del bello, il contrasto al degrado, all’abbandono, i progetti sociali che danno dignità alle persone. È ovvio che questo dà fastidio e ci sono persone che ci contrastano. Un tessuto sociale nuovo. Forse è proprio questo che dà fastidio a una certa mentalità. Quel che è certo è che il territorio sta cambiando. C’è una nuova generazione che sta prendendo in mano la società. Dobbiamo dare coraggio, riconoscimento e merito a chi si impegna. Le forze dell’ordine, i magistrati hanno ripulito grandemente il territorio e oggi c’è una speranza nuova. Dobbiamo coltivarla per non tornare a far sentire tutti dei brutti anatroccoli, condannati senza possibilità di riscatto.