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Messaggi del 28/10/2020

Se conosci la Natura, la ami e la proteggi

Se conosci la Natura, la ami e la proteggi

Tredici anni, cinque libri all’attivo, conferenze in Italia e nel mondo a partire dai sette anni, partecipazioni a programmi televisivi, due rubriche su giornali per ragazzi: lui è Francesco Barberini, con una passione assoluta per gli uccelli che gli è valsa anche la nomina ad Alfiere della Repubblica per meriti scientifici ricevuta dal presidente Sergio Mattarella quando aveva 11 anni. Vive ad Acquapendente (Viterbo) con mamma Laura e papà Emiliano, frequenta la terza media e sa davvero tutto sugli uccelli. È appena uscito il suo libro Che fine hanno fatto i dinosauri? (Salani), in cui spiega che i dinosauri, i bestioni del Mesozonico così amati dai bambini, sono i “progenitori” degli uccelli e che non erano esseri malvagi e feroci, ma splendide creature piumate dai colori sgargianti, spesso innocui, o al massimo carnivori, intelligenti e agili.

Francesco è molto disinvolto e spigliato quando ci racconta di sé, e all’inizio della nostra conversazione interviene il padre per specificare che dietro a questo fenomeno non ci sono i genitori che hanno manovrato tutto. «Non ne sappiamo nulla di editoria e televisione, ha fatto tutto da solo. Noi lo accompagniamo quando fa conferenze e apparizioni in Tv e gli diamo una mano nella gestione dei social, ma per il resto ha fatto tutto da solo». «Che il mondo degli uccelli fosse così meraviglioso», ricorda Francesco, «l’ho scoperto a 2 anni e mezzo, vedendo il documentario Il popolo migratore. Da lì ho cominciato a tempestare di domande i miei genitori e chiedere loro di leggermi libri sull’argomento. E tanta era la mia curiosità che ho imparato a leggere e a scrivere da solo prima di andare a scuola. A sette anni ho tenuto la mia prima conferenza. Leggo tantissimo, anche libri in inglese, mi documento sul Web che, se saputo usare, è un’ottima risorsa, e guardo video e documentari».

Gli uccelli non si limita a guardarli sui libri e sugli schermi, ma ha modo anche di osservarli da vicino proprio a casa sua. «Abitiamo in mezzo alla campagna e nel terreno fuori casa nostra abbiamo piantato degli alberi per realizzare un boschetto. Poi abbiamo allestito uno stagno e così abbiamo riportato all’origine la nostra valle, che si chiama Vallocchia, perché un tempo qui c’erano le ranocchie. Poi, il prosciugamento del torrente a causa dei cambiamenti climatici e delle colture le ha fatte sparire. Ma nel nostro stagno sono tornate, insieme a pesci e libellule. Ho poi allestito delle mangiatoie con delle granaglie e in inverno vengono tanti uccelli a cibarsene: questa attività si chiama bird gardening. Oltre agli uccelli che mangiano semini, come i passeri, cince, fringuelli, cardellini, arrivano anche quelli che si nutrono di insetti e di bacche, attratti dalla presenza degli altri uccelli. E così posso osservare da vicino i pettirossi, i tordi, le ballerine bianche». Quando elenca le specie si illumina. «Ce ne sono 10.000, ma purtroppo alcune centinaia si sono estinte per colpa dell’uomo. Nella mia attività di divulgatore ci tengo molto a sensibilizzare le persone sui temi ambientali, faccio parte anche del movimento Fridays For Future. Se conosci la Natura, la ami e la proteggi».

Francesco ha compiuto anche diversi viaggi all’estero: è stato due volte in Finlandia, alle Seychelles su invito del Governo locale, alle Azzorre, tutti paradisi degli uccelli. Durante i suoi viaggi ha realizzato dei video che si possono trovare sul suo sito e su YouTube. «Anche in questo periodo ho continuato a tenere conferenze e incontri, molti on line. Mi piace soprattutto incontrare i ragazzi delle scuole. Come faccio nel mio ultimo libro, parlo loro di temi scientifici con un linguaggio semplice, il mio obiettivo è far scoprire cose che molti ignorano. In particolare, la visione che abbiamo dei dinosauri. Ricordo che in terza elementare ho contestato il libro di testo perché aveva disegni assolutamente superati rispetto ai nuovi studi sui giganti preistorici. Ci tengo però a dire che sono un ragazzo come tutti gli altri, mi piace andare bene a scuola, anche perché così i professori chiudono un occhio quando devo assentarmi per delle conferenze e per andare in Tv. Pratico karate e il prossimo anno mi iscriverò al liceo scientifico. Il mio obiettivo è frequentare un’università di ornitologia che si trova negli Stati Uniti».

Staremmo ore ad ascoltarlo, perché il suo entusiasmo è contagioso (FC n. 43 del 25 ottobre 2020).

 
 
 

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