Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 14/03/2023

Litigi ma non guerra

Post n°3845 pubblicato il 14 Marzo 2023 da namy0000
 

Se ci sono dei problemi – sempre ci saranno dei problemi, dappertutto – i problemi non vanno risolti come fa lo struzzo mettendo la testa sotto terra, i problemi si risolvono camminando, andando, litigando… Sì, litigando, fa bene! A volte fa bene una bella litigata… E capirsi bene ma come i fratelli, litigando come fratelli, i buoni fratelli sanno litigare bene. Io ricordo una volta – una cosa famigliare – noi siamo in cinque e mio fratello, il secondo, si è arrabbiato con la terza, entrambi già sposati, grandi e si sono detti (cose) di tutti i colori! Io lì che li ascoltavo, pensavo: “Dio mio, questi non se le mandano a dire!”. “Tu hai fatto… tu sei una cretina… tu sei questo, quell’altro…”. Di tutto. Poi si sono fermati. E mio fratello ha detto: “Io me ne vado perché ho da fare… Ciao bella!”. Un bacio ed è finita. I fratelli sanno discutere ma senza arrivare a distruggere l’essenziale che è il legame fraterno. Noi dobbiamo fare questo, cercare la verità, ci sono punti di vista diversi, si discute, bene, ma quello non si tocca, quello rimane sempre, la fratellanza. (papa Francesco, 14 novembre 2022)

 
 
 

La pazienza di Dio

2023, fra Roberto Pasolini, 51 anni, FC n. 11 del 12 marzo

La pazienza di Dio, la più grande medicina dei nostri sensi di colpa

Il senso di colpa da una prospettiva esistenziale. L’uomo che sbaglia, ma non per questo viene condannato da Dio. Occorre cambiare prospettiva: passare dalla caccia al colpevole alla scoperta dell’autore della vita. L’incarnazione, infatti, ci svela che l’uomo sbaglia perché non ha ancora scoperto il disegno divino su di lui, cioè la bellezza inscritta nel suo essere, e che Dio è paziente. Detto in termini teologici, siamo fatti a immagine dell’umanità di Cristo, siamo belli, e questo diventa per noi un destino, una meta: dobbiamo camminare, dobbiamo diventare… È importante, quindi, integrare il tema della pazienza di Dio, che attende che la nostra bellezza ci sia pienamente rivelata.

Non siamo stati noi, ma è stato Dio a farci a sua immagine: nella Scrittura possiamo scoprire in tanti modi come possiamo diventare veramente noi stessi, accogliendo la responsabilità piena della nostra vita, che solo a questo punto, capito cioè come stanno le cose, è veramente nelle nostre mani. Solo allora iniziamo a partecipare in modo cosciente al nostro meraviglioso progetto di vita. Qui, partendo dalla Pentecoste si trova la strada per obbedire al proprio cuore.

Il senso di colpa dell’uomo viene dal dispiacere di non essere stato all’altezza delle situazioni e delle aspettative che erano state riposte in noi. Fa pensare che in un tempo in cui è venuto meno il senso di Dio-Amore è cresciuto il senso di colpa. Non avendo più il parametro di giudizio della Misericordia di Dio-Amore, dobbiamo misurarci con standard che ci schiacciano e mortificano. È la cultura della prestazione, del dover essere vincenti a tutti i costi e su tutti i fronti che tortura l’uomo contemporaneo. Per non parlare delle aspettative nelle relazioni, sempre più esigenti e, quindi, soffocanti. Invece Dio-Amore libera perché i suoi parametri verso di noi non soffocano né umiliano.

La Chiesa storicamente ha favorito questo senso di colpa tutte le volte che ha smarrito la centralità del Vangelo nel suo porsi davanti all’essere umano, scivolando così nel moralismo e in tutte quelle forme di rigidità che conosciamo. Così la Chiesa ha finito per assomigliare più a un “tribunale” che a un “ospedale”.

Dai racconti biblici emerge che Dio-Amore, davanti ai nostri errori, non fa mai un dramma, ma pazientemente cerca sempre di tracciare dei nuovi cammini per dirci che siamo sempre più grandi dei nostri errori e che la vita è come un fiume, che trova sempre la forza di correre in avanti, verso il futuro.

Riprendo solo le storie bibliche e le spiego nella trilogia in modo che nel cuore del lettore venga gettato un seme di speranza, perché da esse si evince che non è la correzione o il giudizio ad avere l’ultima parola, ma l’ampiezza di una storia di cui siamo partecipi e in cui possiamo sentirci pienamente reintegrati. Con la possibilità, quindi, di guarire dalle nostre ferite. Si può allora ricominciare a camminare. Se gli uomini biblici sono caduti e poi si sono rialzati, perché questo non dovrebbe valere anche per noi?

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

namy0000cassetta2lcacremaprefazione09annamatrigianonoctis_imagoacer.250karen_71m12ps12Penna_Magicanonnoinpensione0donmarco.baroncinilisa.dagli_occhi_bluoranginellaninettodgl19
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per aver condiviso questa esperienza così intensa e...
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
 
RIP
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
 
Siete pronti ad ascoltare il 26 settembre le dichiarazioni...
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
 
C'è chi per stare bene ha bisogno che stiano bene...
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
 
Ottimo articolo da leggere sul divano sorseggiando gin...
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963