Unpaiodalix

Nella terra delle tinture.. Marocco in motociclietta


mille pensieri per la testa mille immagini odori situazioni.. dico sempre che viaggio in moto per sentire gli odori del mondo e per vedere i colori del mondo... ebbene si.. ne ho visti e sentiti tanti di odori e colori...dai colori più freddi dell'oceano atlantico ai più caldi del deserto..dagli odori più intensi e a volte insistenti delle medine al profumo costante della menta dei cedri in quella valle che mi ha per alcuni versi rapito...per molti versi ero preparata a questo viaggio.. ho già avuto questo inverno un approccio con quello che è il paesaggio la cultura e le condizioni di un paese arabo..gli arabi sono un popolo come noi ma hanno solo usi costumi e un modo di vivere diverso.. più essenziale più naturale più antico .. sono per alcuni versi come eravamo noi un tempo.. quel tempo passato che i nostri nonni hanno vissuto...del marocco non dimenticherò mai alcune cose...e forse tante le ricorderò nei giorni che seguiranno da questo mio racconto...in primis la catena dell'atlante fantastica nel suo paesaggio nelle sue curve nel suo modo sinuoso di presentarsi agli occhi di chi la percorre...non dimentichèrò i giardini di majorelle a marrakech -una botta di vita- un oasi privata piena di floride piante provenienti da tutto il mondo rigogliosa abbagliata da colori spinti che davano agli occhi vita e voglia di guardare....non dimenticherò mai la conceria famosa in tutto il mondo che solo in foto viene guardata perchè a pochi è permesso di vedere con i propri occhi.. eprchè?? perchè puzza l'odore della conceria è nauseante e non tutti hanno la forza e lo stomaco di vedere.. un lavoro disumano agli occhi di un occidentale ma un lavoro apprezzato da chi vive e abita il posto...non dimenticherò mai quel bambino che mi ha riaccompagnato all'alba dopo una nottata nel deserto a casa a ridosso di un cammello.. ha camminato per un ora e mezza nel deserto fino a portarmi all'albergo.. non dimenticherò la mia iniziale diffidenza.. avevo paura dicevo dentro di me come potrà questo bambino portarmi a casa???? e invece no ho sbagliato sottovalutato...ma in marocco quelli che noi chiamiamo bambini in italia li sono già adulti.. piccoli adulti che imparano sin da piccoli a fare qualcosa...anche accompagnare una turista in hotel tra le dune seguendo i passi e le stelle...non dimenticherò mai tutti i bambini che al passare delle moto accorrevano come dei pazzi dalle loro case correndo scalzi o con scarpe vecchie e rotte in cerca di qualche spicciolo che di volta in olta davo nn sapendo quanto valesse...non dimenticherò mai il vento dell'atlantico che ha soffiato epr una intera notte e si faceva sentire spifferando dalla finestra.. non dimenticherò mai la mia camera di albergo pari a quella di una principessa con le pareti azzurre e il copriletto bianco...non dimenticherò i litri di cocacola che ho bevuto...non dimenticherò mai i miei compagni di viaggio che hanno allietato le mie giornate con il loro accento napoletano che a volte non comrpendevo.. non dimenticheò tante cose... sopratutto chi mi ha affiancata con un riguardo e un attenzione particolare in questo viaggio..grazie al marocco ho capito che per mille ragioni apparteniamo alla terra nella quale siamo nati ma siamo anche stati fatti per vedere e conoscere quello che non ci appartiene per diventare sempre più ricchi dentro e dire IO SONO PARTE DI QUESTA TERRA...