Pensare troppo fa male.Non c'è dubbio.Se poi sei uno come me, scatta pure l'aggravante. Perché io non solo penso troppo, ma lo faccio pure in diversa guisa. Il sospetto c'è sempre stato, lo ammetto. Ma oggi è oltremodo tangibile. Leggere è formativo. Girare da queste parti può essere addirittura illuminante, come mi faceva notare poche ore fa la mia attentissima amica psicologa. Perché certe volte ti rendi conto di quanto, in certi ambiti, impegno e dedizione, siano considerati alla stregua del tempo perso. Forse perché è arrivata l'Estate. Forse perché certa pizza e certi fichi siano più facili da leggere sotto l'ombrellone rispetto all'indigesto uomo dei difetti.Ma questo, interessa me. Giunge così, trepidante come una intramuscolo, quel momento tanto decantato dal sig. Marzullo. Ti fai una domanda e ti dai una risposta.E ti auguri, stavolta, sia quella sbagliata. Convivo con il mal di testa da anni. Lo fronteggio a suon di barattoli da 300 compresse di aspirine americane. E con un pacco ci vado avanti un anno, grossomodo. Funzionano.Domani, non è adesso. Ma ma ciò che penso adesso, è che, per alleggerire testa e agenda, un po' di sano egoismo, talvolta, aiuti. Ti ringrazio amica cara per il sincero consiglio, ma sono costretto a risponderti che non saprei proprio come fare per non pensare e ripensare fino allo sfinimento, tuttavia, ti prometto una cosa: Da oggi e per tutta l'Estate mi dedicherò a teglie di pizza, secchi di fichi, meno aspirine e tanti sorrisi.Perché del doman non v'è certezza...Ai Viandanti, invece, che la vedono spesso in maniera diversa da tutti, talvolta incompresi o messi da parte... Dedico questa mia riflessione: L'uomo che non c'era.
Pensare troppo fa male. Non c'è dubbio.
Pensare troppo fa male.Non c'è dubbio.Se poi sei uno come me, scatta pure l'aggravante. Perché io non solo penso troppo, ma lo faccio pure in diversa guisa. Il sospetto c'è sempre stato, lo ammetto. Ma oggi è oltremodo tangibile. Leggere è formativo. Girare da queste parti può essere addirittura illuminante, come mi faceva notare poche ore fa la mia attentissima amica psicologa. Perché certe volte ti rendi conto di quanto, in certi ambiti, impegno e dedizione, siano considerati alla stregua del tempo perso. Forse perché è arrivata l'Estate. Forse perché certa pizza e certi fichi siano più facili da leggere sotto l'ombrellone rispetto all'indigesto uomo dei difetti.Ma questo, interessa me. Giunge così, trepidante come una intramuscolo, quel momento tanto decantato dal sig. Marzullo. Ti fai una domanda e ti dai una risposta.E ti auguri, stavolta, sia quella sbagliata. Convivo con il mal di testa da anni. Lo fronteggio a suon di barattoli da 300 compresse di aspirine americane. E con un pacco ci vado avanti un anno, grossomodo. Funzionano.Domani, non è adesso. Ma ma ciò che penso adesso, è che, per alleggerire testa e agenda, un po' di sano egoismo, talvolta, aiuti. Ti ringrazio amica cara per il sincero consiglio, ma sono costretto a risponderti che non saprei proprio come fare per non pensare e ripensare fino allo sfinimento, tuttavia, ti prometto una cosa: Da oggi e per tutta l'Estate mi dedicherò a teglie di pizza, secchi di fichi, meno aspirine e tanti sorrisi.Perché del doman non v'è certezza...Ai Viandanti, invece, che la vedono spesso in maniera diversa da tutti, talvolta incompresi o messi da parte... Dedico questa mia riflessione: L'uomo che non c'era.