L'uomo dei difetti

IL VENTO NUOVO


   Ci sono notti in cui al giaciglio fai ritorno con le vesti impregnate di battaglia.E scevro delle forze, subitaneo ti sorridi.   Perché il cremisi che ancor t'alberga sulle labbra, spavaldo, narra le gesta del più intimo fendente.   Tuttavia, ogni battaglia ha un fine. E una fine. E in qualche modo,  il giorno del ristoro, arriva sempre...    Il cielo è terso, il cuore è pieno, e gioiosa la bellezza impazza... Eppure, quel cremisi che un tempo fu spavaldo... Atterrito, al dì, figura stinto.   T'accorgi così che "il tutto"  e  "il tanto" sotto lo stesso tetto, mal s'accoppiano.E che la Primavera, forse, non è solo una stagione. E stretta porta con sé la "fioritura" d'un vento che soffia dove l'altro non sapeva più soffiare. Ermetico, talvolta. Ma frizzante e impavido ad invaderti le froge, e i sensi che scellerati t'avevano illuso d'essere assopiti. E questo, mi piace. Mi piace perché al mio più bel cremisi io non rinuncioallorquando vivido,  oggi mi riconosco.   E come a un tempo ispirato, con leggiadria e in versi, a Voi mi raffiguro...  Allorquando tumidoe voluttuoso figurava saldo,quel che nulla poté l’inverno,il terzo che dei dodici fu il pazzo, l’indissolubile, sfaldò…Là, m’abbeverai…M’abbeverò.Perché del dono,ne spartiva il conto.E del di lei Canto prezioso poi,le scarlatte mie, umettate e fiere,arroganti ne soffocavano gli intenti.E del tempo in cui credevo…Sano, ne crebbe il sentimento.Ma del desio, il solo vento.E se io fossi lo stessodei lucciconi ne farei stagno.Bensì il petto più mi battoallorché del sogno ne feci incetta,e fiammante, al nuovo pronto io m’affioro...Perché fiero, dal novello ispiratoravveduto riconosco,quel che mai fu davvero il mio.E sereno per davvero oggi io sorridoa quanto il cuor mai spense,ed esterrefattomiro all’ardore già disperso,che lascivo, in concordia, trasferì.... M.(L’uomo dei difetti…)