L'uomo dei difetti

Il Mistero di Jim Gray (Parti I e II)


Oggi, ho voglia di raccontarvi una storia. Ma non una storia come tante.  Una di quelle storie quasi sconosciute alle nostre latitudini.  Un storia vera.  La storia di un mistero.Il mistero della scomparsa di Jim Gray.   La mattina del 28 Gennaio del 2007, il sessantatreenne Jim, scienziato e ricercatore in forza alla Microsoft, lasciò la baia di San Francisco a bordo del Tenacious alla volta delle isole Farallon. Un rifugio della natura selvaggia ad una quarantina di chilometri dalla costa Californiana.   Jim aveva perduto l'anziana madre da soli tre mesi. L'aveva fatta cremare. Tuttavia, sentiva di non poterla tenere ancora a lungo in quell'urna, fredda, una spanna sopra il camino. E allora, lui che mai s'avviava senza l'adorata moglie, pianificò quel viaggio, introspettivo. E solitario.  Disperdere alle vicine Farallon ciò che della madre ne rimaneva. E provare ad andare avanti.   Il Tenacious era una barca da dodici metri. Veloce, strumentazione a prova di capitano Kirk,  sedici anni di fedele complicità e scafo del colore della passione.   Erano settimane che sulla baia non s'affacciava un sole così. Ancor più rosee delle previsioni, fu il mare.  Piatto con una tavola, e vento insolitamente a favore già prima del Golden gate. Tutto  era  perfetto.   Jim Gray e il Tenacious non fecero mai più ritorno a casa.   All'ufficio anagrafe lo conoscevano col nome di James Nicholas Gray. Per tutti gli altri era semplicemente Jim Gray. Lo scienziato,  lo sviluppatore,  l'astronomo.   Conobbi quest'uomo straordinario indirettamente ovvero attraverso le sue intuizioni, e i suoi geniali algoritmi pubblicati sulle testate dell'ACM (Association for Computing Machinery) e dell'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) - Corporazione che, tra gli altri, annovera anche il sottoscritto, difetti compresi.   Senza entrare nel dettaglio che certamente in questo contesto annoierebbe, basti pensare che i suoi studi più importanti, Teoria ed implementazione della gestione delle transazioni nei sistemi database, gli permisero di ottenere nel Maggio del 1998 il premio Alan Turing (di prestigio pari al Nobel, e per il solo settore della Computer Science)L'implementazione delle teorie di cui sopra hanno spalancato la porta alle transazioni bancarie sicure,  al commercio elettronico,  alla costruzione del bancomat (ATM),  ai servizi per la prenotazione dei biglietti di viaggio. E qui ho voluto citare le sole applicazioni eclatanti ovvero le tecnologie che giocano un ruolo fondamentale nella nobilitazione della qualità della vita, e delle quali,  spesso, se ne ignorano i natali.   Gray era rispettato e corteggiato dalle multinazionali dell'Information Technology  di mezzo mondo. A tal proposito ricordo un aneddoto.   Nel 1995, Jim, dopo un serrato corteggiamento,  accettò di lavorare come ricercatore in Microsoft. Un vanto per chiunque, ma per Jim rappresentava un problema. La sede era a Redmond. E lui non aveva alcuna intenzione né di indurre la moglie a traslocare né di abbandonare la vita nella baia.  Convinse così il colosso di Bill Gates a costruire un centro ricerche a San Francisco. A cinque minuti da casa sua.   <<Deve valere proprio tanto questo Mr Gray...>>, domandò un giornalista durante la conferenza stampa messa su per l'occasione.    <<Se Jim avesse voluto un laboratorio a Monte Carlo, noi avremmo costruito un laboratorio a Monte Carlo.>>, rispose perentorio, Rick Rashid,  il capo della divisione ricerca di Microsoft.    Jim, però, era anche un uomo umile e quando alle conferenze lo introducevano con l'appellativo del "dio o Guro dei database",  con un filo di voce, ed un flebile risolino,  rispondeva:    <<Sono solo uno sviluppatore...>>. [27 GEN 2007 - La notte prima della tragedia...]   Jim trascorse la serata di Sabato nella baia. Il cielo era sereno. Il pensiero della moglie in vacanza sulla neve lo avrebbe ben presto cullato tra le braccia di morfeo. E benché solo, l'idea di dormire sul Tenacious, non lo disturbava affatto...       
   Erano le cinque del pomeriggio quando Monsignor Talesfores guidò la signora Black verso l'uscita riservata ai fedeli della cattedrale di Santa Maria dell'Assunzione.Marion Black aveva da poco compiuto sessant'anni. Smunta, capelli sempre arruffati, e grandi occhi neri. Era una delle tante pecorelle che gravitavano intorno alla piccola comunità di credenti che animava  il sobborgo di Telegraph Hill.   << Sento una gran pace dentro. Provo questa sensazione di purezza ad ogni incontro. Tornerò a trovarla presto,  Padre.>>, pronunciò la donna chinando lievemente il capo, visibilmente serena.   << La parola del Signore è sempre la risposta giusta >>, proferì il pastore.   Posando poi gli occhi verso l’arcata superiore della chiesa, e confortando lo sguardo con un cenno dell'indice destro, continuò: << Come i nostri occhi sono attirati verso l'alto dalla bellezza delle minuzie della cupola, così i nostri cuori sono elevati verso Dio. Tuttavia, mirando più in basso, troveremo ancora delizia dalla suggestione della luce e dei suoi giochi, e dalla cattura dei dettagli. Le finestre aperte sulla città che come mantello ci avviluppa, ci rammentano il bisogno di lavorare per il regno di Dio sulla terra.  E’ questa la similitudine con le direzioni, tra loro perpendicolari,  della croce. >>   Le prese la mano destra. Era gelida, ma ferma. La strinse tra le sue, poi la congedò:   << E' la benvenuta nella casa del Signore, torni quando desidera. E si ricordi che il solo  Sabato è dedicato al sacrameno della confessione pomeridiana; dalle 16.00 alle 17.00 >>   La campana della cattedrale rintoccò una prima volta. Da lì a poco sarebbe iniziata la funzione delle 17.30.   Jim viveva in un rustico in stile vittoriano con la facciata d'ingresso che dava su Telegraph Hill.Le finestre erano bianche, intarsiate a scacchiera, e lucide.  John Gandolfini, l’anziano ebanista che da tre generazioni possedeva la bottega de “L’ultimo ebanista” a nord di Pioneer Park, su Lombard Street, le aveva restaurate con SA1000 e gommalacca  quella settimana stessa. Le persiane e l’uscio facevano pendant con la vegetazione circostante. All’udito il solo cinguettio dei pettirossi, che come i cugini londinesi, avevano imparato a dar sfoggio delle qualità canore per lo più in notturna.  E di tanto in tanto l’affanno di un cane che scodinzolante rincorreva la palla...   Sul letto non sfatto, Jim giaceva disteso, come immerso in una guisa di dormiveglia gestita.  E rifletteva, assorto.Gli capitava di rado di rimanere solo in casa, e men che meno nei week-end liberi dalle conferenze, organizzate ora qua, ora là, in giro per il mondo.   Lui e Donna condividevano tutto da ventitré anni. Entrambi erano già stati sposati. L’uno conobbe l’altra nel 1984 ed il loro incontro fu subito etichettato: "un colpo di fulmine”. Si ripetevano, negli anni a venire.   Jim rimase estasiato dalla nordica bellezza di lei, ammaliato dalla luminosità dei cerulei suoi occhi, e disarmato da quel sorriso che non poteva che celare la leggiadria di un cuore che altro non attendeva, se non d’essere amato.Sembravano fatti davvero l'una per l'altro, come se non avessero mai conosciuto l'amore prima di allora. Spartivano il desiderio, mai pago, per la conoscenza, l'amore per la montagna e le sue insidie, la passione per l'oceano ed il fascino per l'inesorabile natura di esso.   Al terzo incontro, Donna accettò di sposarlo.Per siffatti spiriti liberi, una casa, statica già dal nome, non poteva certo bastare. Occorreva un tetto che li seguisse, proteggesse e perché no, coccolasse.  Non tardi, arrivò il Tenacious.   Un nuovo rintocco della campana, riportò Jim alla realtà. D'incanto, percepì una fioca brezza sul viso. Fece per sbadigliare, e allo stesso tempo, a memoria, allungò un braccio e afferrò la giacca a vento piegata su un bracciolo della  poltroncina ad un passo dalla finestra, di fianco al letto. L'unica sua di colore arancio. La sola mai usata prima. Forse anche questo era un segno ermetico di quel destino che, inodore, cominciava ad invadergli le froge...   Già vestito balzò giù dal giaciglio, chiuse la finestra in mogano e all’istante le narici furono investite da una folata di gommalacca, intensa, e tutto sommato, gradevole.   << Grande giove! La sedia della cucina! E chi la sente, Donna, adesso...>>, borbottò tra sé e sé.  Rammentando d'aver dimenticato di portare la sedia da Gandolfini per il rifacimento dell'impiallacciatura.  Lo farò Lunedì.   Pensò poi.   Già, Lunedì...    Come ogni anno, in Gennaio, Donna trascorreva qualche giorno di vacanza nel Wisconsin con gli amici di sempre. La giornata tipo prevedeva sci e slittino al mattino, shopping nel pomeriggio, e momenti distesi e di convivio alla sera, scortati dal tepore del mai scialbo focolare.Le telefonate con Jim rappresentavano il condimento più succulento, terapeutico e frequente delle rigide giornate di Donna. Lontana da Mr.Database - così ella lo chiamava di tanto in tanto - era difficile prendere sonno.   Jim disinserì la spina del caricabatterie dalla presa accanto alla porta, ripose lo smartphone ormai carico nel marsupio, e acciuffò dall’attaccapanni in radica il devoto copricapo invernale. Non sarebbe andato da nessuna parte senza il suo berretto blu. Dopo tutto, era un lupo di mare!   Diede due mandate alla serratura, e tempo cinque minuti, era già in strada. A due passi da Kearny Street. Era alto e in forma, Jim. Gli piaceva camminare. Falcata dopo falcata,  in una manciata di minuti, avrebbe raggiunto l’incrocio con Bay Street e preso la navetta che l’avrebbe lasciato, dopo aver costeggiato Russian Hill Park prima e il Galileo Academy Field poi, a 500 metri dalla baia di Gashouse, porto d’attracco del Tenacious.Presto, l’avrebbe raggiunto per l’ultimo viaggio... ...to be continued    ( ? ) M.(L'uomo dei difetti...)