L'uomo dei difetti

La mia piccola Luce: L'ultimo viaggio.


 
  Ciao piccola Luce,ti scrivo queste poche righe perché… Ne ho bisogno. Perché piangere davanti a questo schermo fa meno male che fissando il soffitto. Perché se sto qui mi tengo lontano dai balconi e dalle finestre che danno sul grande campo incolto sotto casa.    E ti vedo scodinzolare lì in mezzo, felice, perché sapevi che al tuo ritorno ti avrebbe aspettato lo stecchino al salmone che adoravi. Come ogni mattima, come ogni sera. Come ieri mattina. Come mai più.   E certe volte poi, era così bello vederti con le zampette diritte puntate a terra, la coda fluttuante e il musetto teso che mi faceva:    << mhhh mhhh mhhh >>, e allora mi veniva da ridere e alla fine di stecchini te ne davo due, e tutta contenta te ne tornavi sul cuscino in salotto sotto il tavolino della tv, quello rosso, grande; il tuo.   Quante volte sei venuta in ufficio con me…Qualche scherzo te l’ho fatto anch’io, sai ?   La mattina, dopo aver fatto i tuoi bisognini venivi davanti il portone e te ne stavi immobile sui gradini, buona buona, in attesa che io ti aprissi. Tu non lo sapevi, ma io ti guardavo attraverso la telecamera che dava sull’uscio ed eri bellissima quando ti scocciavi e schizzavi alta sulle zampette di dietro, tentando, con le altre, di arrivare a grattare il battente… Parevi proprio un cavallino rampante.   In ufficio dormivi sempre. Tuttavia, bastava il minimo rumore perché tu abbaiassi a chiunque e non solo agli sconosciuti, come a voler per dire:    << Anche questa, è casa mia! >>, poi tornavi a ronfare sul cuscinone, e sembravi una regina. Anzi: Eri la regina. E lo sarai sempre perché il vuoto che oggi m’appartiene non l’avevo messo in conto.    Pensavo che dopo aver provato la più terribile delle perdite, il dolore per aver perduto un animale fosse qualcosa di gran lunga meno intenso, di blando addirittura. E invece…   Sono i ricordi a rendere lancinante un fendente o a far sì che certi lucciconi narrino gioia anziché dolore.   Sei stata la prova che l’(A)more incondizionato, esiste. E che prima di averti io ero uno stolto e non capivo l’amore degli altri per gli animali e non capivo neanche perché talvolta piangessero, si disperassero, vedendoli star male. Tante cose non capivo.Io ero cieco. Ma oggi vedo.   Ieri notte, insieme alle persone alle quali voglio davvero bene e che ti hanno vista nascere ed amato anche da prima di me, ti abbiamo accompagnato verso l’ultimo tuo viaggio...   So che ti ritroverò un giorno.  Massimiliano[Post Scriptum]La mia piccola Luce benché non più una "ragazzina" stava bene. Correva. Mi faceva impazzire e mi ha insegnato davvero tanto in termini di certi sentimenti che anni or sono, ignoravo. In cambio, le ho solo dato un tetto e tante cose buone da mangiare. Mi piaceva viziarla. Mi piaceva perché da piccina aveva sofferto tanto e per più di un motivo. L'ho voluta io perché mi rendesse un uomo migliore. Oggi mi accorgo anche più fragile, per certi versi; solo per certi versi.   E' accaduto tutto troppo in fretta. Fino a Domenica schizzava come un razzo, poi una tosse strana, il veterinario: Malata di cuore. Una busta di medicine... L'altro ieri sera una crisi respiratoria e dopo pochi minuti era volata via... Mi manca.Il tempo, come sempre, farà il suo dovere. Ma non oggi.Mi prendo qualche giorno per tentare di pensare il meno possibile.