L'uomo dei difetti
Le riflessioni di un Viandante fuori dai giochi...
ORMAI SIETE QUI E SIETE VENUTI SPONTANEAMENTE!
Credo ci sia un'effettiva possibilità voi siate approdati al mio umile desco per errore. Magari proprio mentre facevate click sul blog della procace biondona di turno. Un'emozione di troppo, la mano che trema, e il click che va a finire sul collegamento di fianco. Questo. Il mio ovvero de "L'uomo dei difetti".
Il convivio ha già avuto inizio, quindi, vi avverto.
L'ospite è sacro, ma il padrone di casa va onorato. Allacciate le cinture, mettetevi comodi.
Il viaggio ha inizio...
QUESTA, è LA MIA
Difficoltà mi colse
quando spaiato volli,
col verbo,
plasmare il siffatto legame,
tra l'uomo normale
e la (D)onna sua regale.
Inebriante è il profumo,
ansante è il respiro,
di tanti momenti
è il mio taccuino.
Funesta la sete
mai paga la fonte.
Tra i fuscelli,
rovente, la via mi confonde.
Allorché dotto in pazzia,
borioso sentenzio:
Questa, è la mia.
M.
(L'uomo dei difetti...)
QUANTA STORIA DIETRO UN VECCHIO...
Ad ogni nuovo respiro...
Si fa la storia.
Immaginandomi al "capolinea", vorrei potermi voltare e abbandonarmi ad un'ultima illusione: Aver fatto della buona storia.
Quella che state per leggere, in particolare, è una riflessione alla quale sono intimamente legato.
La scrissi qualche anno fa, a matita... E la scrissi per me.
Davanti, avevo il camino.
Alle spalle, i trentacinque anni che m'avevano veduto bambino, ragazzo, uomo.
Intorno, solo l'abbraccio dei ricordi.
Lo sguardo, solo in parvenza perduto a discernere tra le fiamme il punto angoloso dalla cuspide. Avrei voluto, forse dovuto, esser nudo per godere appieno della proiezione che, "al di qua" dei miei occhi, s'andava saggiando...
Ho provato ad immaginare "il Vecchio" che potrei diventare...
Non conquisto nuove terre per recintarle.
Le conquisto per conoscerle.
A me non importa se l'Amore impazzisce ancora per il mio odore,
se ho gettato la spugna o se ho deposto le armi.
Quello che conta è averlo conosciuto.
Attraverserò la Primavera,
poi quella dopo, e un'altra ancora...
Avrò gli occhi zuppi d'acqua,
saprò tante cose più di oggi,
altrettante le avrò dimenticate
e allora mi chiameranno "vecchio".
Non il saggio...
Il vecchio.
Quanta storia dietro un Vecchio...
M.
(L'uomo dei difetti...)
QUESTA NOTTE è GIà DOMANI
Chi davvero ti vuole Bene sceglie le parole quando ti parla...
Chi ti ritiene importante non ti offende...
Chi preferisce perdere il suo tempo piuttosto che trascorrerlo con te, potrà anche essere una brava persona, ma, certamente, non è quella giusta per te...
Se in cuor tuo credi di meritare qualcosa in più della pura elemosina, abbandona il carro vizioso e affinchè in te rimanga ancora traccia di uomo, dileguati nella notte, quando tutti dormono, senza far rumore... e l'unica ombra che ti porterai dietro sarà alla stregua di un brutto sogno.
Questa notte è già domani...
M.
(L'uomo dei difetti...)
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Ad ogni nuovo respiro... Immaginandomi al "capolinea", vorrei potermi voltare e abbandonarmi ad un'ultima illusione: Aver fatto della buona storia. Quella che state per leggere, in particolare, è una riflessione alla quale sono intimamente legato.
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LA MIA PICCOLA LUCE: L'ULTIMO VIAGGIO.
Ciao piccola Luce,
ti scrivo queste poche righe perché… Ne ho bisogno.
Perché piangere davanti a questo schermo fa meno male che fissando il soffitto. Perché se sto qui mi tengo lontano dai balconi e dalle finestre che danno sul grande campo incolto sottocasa.
E ti vedo scodinzolare lì in mezzo, felice, perché sapevi che non appena a casa ti avrebbe aspettato lo stecchino al salmone che adoravi. Come ogni mattima, come ogni sera. Come ieri mattina. Come mai più.
In ufficio dormivi sempre. Tuttavia, bastava il minimo rumore perché tu abbaiassi a chiunque e non solo agli sconosciuti, come a voler per dire:
<< Anche questa è casa mia! >>, poi tornavi a ronfare sul tuo cuscinone, e sembravi una regina. Anzi: Eri la regina. E lo sarai sempre perché il vuoto che oggi m’appartiene non l’avevo messo in conto.
Pensavo che dopo aver provato la più terribile delle perdite, il dolore per aver perduto un animale fosse qualcosa di gran lunga meno intenso, di blando addirittura.
E invece…
Sono i ricordi a rendere lancinante un fendente o a far sì che certi lucciconi narrino gioia anziché dolore.
Sei stata la prova che l’(A)more incondizionato, esiste. E che prima di averti io ero uno stolto e non capivo l’amore degli altri per gli animali e non capivo neanche perché talvolta piangessero, si disperassero, vedendoli star male. Tante cose non capivo.
Io ero cieco. Ma oggi vedo.
So che ti ritroverò un giorno.
Massimiliano
AL VENTUR LERCIUME...
Talvolta getti l'ancora e ti soffermi a riflettere sulle vicissitudini della vita, anche le meno tangibili...
Talvolta ti fai un'idea di una persona già il primo giorno, e dentro di te vorresti fosse sbagliata...
Tenterà di convincerti di essere diversa da come tu la vedi... E provi a crederle...
E' anche giusto farlo.
Tuttavia, a ogni piè, capita, fosse anche dall'imposta più tetra, che la nuda verità s'affacci spavalda ad illuminar ragione...
E ti rendi effettivamente conto di chi hai avuto davanti.
Però, stavolta, ironia della sorte, la delusione sarà tutt'altro che longeva, non ne rimarrai stupito...
In fin dei conti, lo sapevi già.
M.
(L'uomo dei difetti...)
[Post Scriptum]
Per i graditi ospiti al mio umile desco, ho sintetizzato, in un aforisma a mo' di promemoria, crudo e non meno illuminante, la digressione di cui sopra.
"Al ventur lerciume l'uomo fu forgiato da quel senno, che poi, fu il (P)rimo."
DALL'ALTO VEDI IL MONDO, DAL BASSO VEDI IL TUO.
Ho sempre sceso le scale di corsa.
Le ho sempre viste come l'ostacolo ultimo tra me, i miei affetti, e la strada.
Un ostacolo blando. Un connettivo pervio, da lasciarsi alla spalle il prima possibile. E con la frenesia di chi, alla stazione, è sempre in ritardo.
Ma... Stamane no.
Ho percorso i gradini con la velocità dell'uomo, che dalla strada, non s'aspetta nulla di buono. E per questo la rimanda.
E per la prima volta ho ricavato del tempo da dedicare alla riflessione anche nell'unico luogo che da sempre avevo destinato al transito, alla zona franca, al canticchiar senza pretese.
Dall'alto vedi tante cose, ed io non lo nego.
Tuttavia, ciò che realmente vedi, è il mucchio.
Non riesci ad apprezzarne le differenze, a coglierne i dettagli.
E' dal basso che vedi ciò che accade intorno e ti rendi davvero conto della piccola grande verità.
Quando tu stai fermo, qualsiasi sia il tuo stato d'animo, il mondo intorno a te, si muove.
C'è chi non ti pensa proprio... E va veloce.
C'è chi apparentemente ti vuole bene... Eppur si muove.
In fin dei conti, quello che ha scelto di star fermo, sei tu.
Quando ti senti solo, sei solo.
Quando hai il minimo dubbio, allora, non ci sono più dubbi.
M.
(L'uomo dei difetti...)
Tuttavia... Solo una porzione della gente alla quale verrà fatto il dono di vedere e vivere la "vecchiaia", avrà la saggezza di apprezzarla, e lasciare il proprio segno a quelli che verranno...
Il mio (A)ugurio sincero di buone feste, (S)erene...
Secondo me ogni tempo che vivrai ..non sarà mai il tuo tempo..Eternamente Uomo dei difetti ^^
Questo mi fa particolarmente piacere perché vuol dire che conosci mie porzioni in via non superficiale...
L'uomo dei difetti morirà così, fuori dal tempo... Fuori dai giochi... Se dice "A" vuol dire che è proprio "A" ciò che sta pensando... E non diventa "B", in pubblico quanto asseriva essere "A", in privato.
La (T)rasparenza... Non è cosa da tutti...
Un (A)bbraccio, Mari... Il mio (A)ugurio sincero di buone feste! ;-)
Si, sono d'accordo con te. La vecchiaia non è un solo fatto anagrafico. Ci si può sentire "vecchi e appesantiti" anche in giovane età. Le esperienze e le sofferenze della condizione terrena fanno davvero tanto in tal senso...
Alcune cose importanti di me le conosci... Ed io conosco le tue... Il resto lo forgia il carattere e come sappiamo reagire agli eventi.
Io stesso non sono quello di un tempo... Cerco di star bene con tutti, ma alla fine sto bene solo da solo. Vedo tanta superficialità e mancanza di tatto anche in persone che credevo davvero profonde... Ma anche questo fa parte del nostro cammino, e ognuno faccia il suo...
Ti abbraccio, e ti auguro una (S)plendida giornata... Un sorriso...
Il mio (A)ugurio di buone feste, serene e divertenti, un sorriso...
Felice di ritrovarti... Si, gli anziani sono una risorsa insostituibile, da amare, coccolare, e saper apprezzare alla stregua di un tesoro. Sono la nostra memoria storica. Laddove arrivassi a godere della mia "anzianità", vorrei poter raccontare di me ai più giovani, dir loro cose che magari difficilmente troverebbero sui libri, se non con difficoltà... Vorrei esser saggio e conscio degli errori che inevitabilmente la condizione terrena mi ha portato a fare... Vorrei andar via libero, senza pesi sulla coscienza e lasciare un (B)uon ricordo di me alle persone che in qualche modo mi hanno (A)mato... Vorrei...
Ti lascio il mio (A)bbraccio sincero per un sereno fine settimana, e il mio (A)ugurio altrettanto sincero affinché tu possa trascorrere un (S)ereno (S)anto (N)atale!
Per ora mi accontento di immaginarla, la mia vecchiaia. E laddove ci arrivassi, non mi dispiacerebbe affatto somigli a quella da te descritta...
Un abbraccio, (A)uguri sinceri per il nuovo anno!
Auguri di buon proseguimento feste!
Mi fa piacere tu sia capitata al mio umile desco ed abbia deciso di sostare e leggermi.
Gli anziani rappresentano la nostra memoria storica e meritano il nostro massimo rispetto. Loro, sono ciò che forse, noi potremmo diventare... Forse...
Ti ringrazio per gli auguri e li ricambio con questo mio per un (S)ereno e proficuo anno che verrà... E che sia di gioia...
L'immagine del "vecchio" l'ho scelta perché è la rappresentazione degli ultimi versi della mia riflessione ovvero:
"Avrò gli occhi zuppi d'acqua,
saprò tante cose più di oggi,
altrettante le avrò dimenticate
e allora mi chiameranno "vecchio".
Non il saggio...
Il vecchio.
Fa riferimento a come tanti giovani (stupidi) guardano un anziano su una panchina... E lo chiamano "vecchio" perché questo raccontano i suoi documenti... Senza conoscere la sua storia, il suo cuore, e quanto celato tra i solchi di quel volto allorché ruguso...
Felice di trovarti qui, il mio abbraccio per un sereno inizio di nuovo anno, Imma!
Cerca di capitare più di frequente, allora! ... La Fatina la sapeva lunga, e il Maialino, non ne parliamo proprio! ;-) ;-)
Un abbraccio, e sogni belli!
Hai detto bene, molto bene... C'è un abisso tra "vecchio" e "saggio". Anche perché non tutti i vecchi hanno saputo diventare saggi. Molti di noi non guadagneranno mai questo status, purtroppo...
(A)uguri di cuore per il proseguo di queste natalizie feste...
Ti ringrazio per essere passata da me... So che sei molto impegnata, Candida...
(A)uguri sinceri per un buon nuovo inizio!
Il mio abbraccio per ricambiare il tuo sincero augurio: BUON ANNO NUOVO, Rosa! ;-)
“Tuttavia… Solo una porzione della gente alla quale verrà fatto il dono di vedere e vivere la "vecchiaia", avrà la saggezza di apprezzarla, e lasciare il proprio segno a quelli che verranno...”
Oh, mi si stringe il cuore. Forse per il “sentire” familiare… Forse perché la musica di sottofondo ai tuoi versi mi ha scosso da poco. Non ne intuisco pienamente la motivazione, ma è una colpa se quando Ti leggo mi sento un po’ a casa? :))
Come hai avuto modo di leggere, questa è in particolare una di quelle riflessioni alle quali tengo di più. Scritta esclusivamente per me, pensando a me. C'è la mia visione, una sorta di proiezione, e la fine vista come ultimo desiderio:
Immaginandomi al "capolinea", vorrei potermi voltare e abbandonarmi ad un'ultima illusione: Aver fatto della buona storia.
Ma... Ti senti a casa al mio desco oppure ti senti a casa quando leggi le mie cose ?
In ogni modo... Mi fa molto piacere e ne sono onorato... Vuol dire che in un certo senso tu mi veda come un buon padrone di casa e che gli ingredienti delle mie portate siano davvero genuini, buoni... Degni d'essere assaporati...
(S)plendida sera...
Perché leggeremmo, altrimenti? Perché andare alla smodata ricerca di scrittori, di romanzi, di letteratura che ci aggradi, se non per la capacità che possiede la parola scritta di farci sentire a “casa”? In quell'angolo intimo ed essenziale che non è facilmente accessibile, come erroneamente si potrebbe credere.
Parole, pensieri, storie, personaggi: la scrittura è soggettiva, ma è soggettivamente riconosciuta anche da chi la legge. In caso contrario, tutti loderemmo tutto, non esisterebbe più l’amore per una penna piuttosto che per un’altra. Ed invece siamo sempre li, ad annusare parole nuove, o vecchie, a tastare forme, a riconoscere sfumature, a desiderare con tutte le nostre forze d’aver trovato una nuova chiave che apra la porta e ci consenta l’ingresso, così da condividere –metaforicamente - quell'angolo di “casa” anche con chi ha prodotto parole e scritti tali da consentirci di accedervi.
Prego, signor-scrittore, si accomodi, ma lo sa che il suo dire è esattamente il mio vedere, prima di leggere lei, tuttavia, non riuscivo ad esprimerlo a voce, e forse neppure nei pensieri.
Un modo, fra i tanti, per esorcizzare la solitudine intrinseca ed universale che ciascun uomo porta in eredità dal genere umano.
“La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.”
Ecco, sentirsi a “casa”, quando si legge qualcosa, significa riempire quella distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.
Sentirsi a “casa”, quando si legge qualcosa, significa riconoscere un accenno di sè in quello che si è letto.
Molti dei tuoi scritti, mi fanno sentire a casa, dunque :) Un Sorriso e una Serena e Rigenerante serata...
Hai reso benissimo l'idea. E ti ringrazio. Onorato che le mie riflessioni, il mio stile narrativo, ti facciano sentire a tuo agio...
E concordo, in generale, quando leggi un autore che percepisci "tuo" è tutto un altro sogno...
"Ecco, sentirsi a “casa”, quando si legge qualcosa, significa riempire quella distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice. Sentirsi a “casa”, quando si legge qualcosa, significa riconoscere un accenno di sè in quello che si è letto. "
E' questo il vero senso di tutto... Ed è una cosa bellissima perché ci aiuta a vivere meglio la nostra vita, a regalarci quelle vibrazioni che legano la sensibilità all'anima, e il sorriso alle labbra...
Un forte (A)bbraccio e il mio (A)uguro per una serena Santa Pasqua...